IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Che la scuola rappresenti un percorso impegnativo ed obbligato che la maggior parte degli studenti spesso vive con sforzo di autodisciplina, è innegabile da sempre, di generazione in generazione. La scuola del 2020 però si aggiudica senz’altro il primato della versatilità in adattamento e trasformazione; allo slogan “la scuola non si ferma”, ancora oggi, a un anno dalla diffusione della pandemia, la scuola va avanti come può. Non si ferma, certo, non può fermarsi, ma dove sta andando? Quali sbocchi? Quali finestre sta aprendo, oltre a quelle dello schermo di un computer?
Lo spazio fisico condiviso, lavagne e banchi ormai lontani dalla nostra vista, il frastuono interrotto dall’arrivo del prof si è trasformato nei flebili e assonnati “presente” di ognuno di noi, collegato alle 8,00, in metamorfosi kafkiana versione bradipo. Quel “presente” in un appello, al quale sarebbe più corretto rispondere “distante”, perché sì, ci siamo nella scuola virtuale che ingloba i saperi, incanalandoli nelle Classroom, ma a stento raccoglie, coinvolge, motiva.
Si seguono le lezioni, ci sono i compiti da svolgere, il ritmo lento, ripetitivo, quasi alienante, che non ha spazio per la battuta del compagno scanzonato o per il sorriso della compagna di banco, un tempo di ascolto, in solitudine. La scuola prestazionale ha vinto su quella relazionale, eppure gli studenti, per crescere, hanno bisogno della relazione, di comprendere se stessi attraverso le dinamiche tra i pari, di trovare da un confronto o da un’esperienza di vita il “quid” del futuro, ciò che illumina, che nutre le aspirazioni. 
Se William Butler Yeats ci insegna che la scuola non è riempire un secchio, ma accendere un incendio, non sapremmo in questo momento dove trovare i fiammiferi.
Pensare agli sbocchi futuri, dunque, pone tanti dubbi, riflessioni su come portare avanti gli studi universitari, verso quali mete indirizzarci, lontani dal considerare questa scuola in pandemia il passaporto per il futuro. 
Nell’incertezza dilagante, allora, una sola certezza: tutto cambia, tutto si trasforma. Per ora, quindi, viviamo l’oggi con la speranza verso il domani.
Dall’aula alla classe virtuale, adeguiamo il nostro percorso di viandanti su lande desolate, scrutiamo l’orizzonte, che prima o poi ci mostrerà una barca sulla quale salire, per raggiungere quella conoscenza di noi stessi utile a costruire il nostro futuro.
Pierluigi Bottalico - Liceo “G. Bianchi Dottula” Bari - classe 4^BU Scienze umane

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