IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Fin dalle sue origini, l’uomo ha lasciato traccia di sé in ogni luogo che ha visitato, conquistato e abitato. L’identità che ha dato e ricevuto è diventata l’eredità delle generazioni avvenire. Tuttavia con il tempo, quello che una volta distingueva un essere umano dall’altro si è sempre più disperso, arrivando ad oggi, dove un individuo viene riconosciuto ed incluso in un gruppo solo se conforme a dei paletti prescritti da una società crudele e accecata solo dai suoi bisogni.

Il fenomeno della globalizzazione centrifuga ogni elemento di diversità, distruggendolo. Questo meccanismo porta ad un’omologazione di ogni aspetto che concerne la vita delle persone; dall’aspetto economico alla sfera personale. Nulla è più sotto il controllo del singolo; perché ciascun individuo è a sua volta manipolato da mezzi di comunicazione demagogici, che mostrano una realtà inarrivabile perché finta ed edulcorata da stereotipi volti a cancellare l’unicità ,al fine di escludere chi non si adegua a tali canoni. Sembra di ritrovarsi nel bel mezzo di una maratona, dove ogni corridore non guarda né indietro né ai lati. Solo davanti a sé, per concentrarsi sull’obiettivo finale, vincere. Vincere,da solo.

La società di oggi cerca gloria e ammirazione, da esporre sui social media alla ricerca di likes e approvazioni da sconosciuti. Ma perché gettarsi in una rete di ignoti ? Appare più facile ricevere affetto da estranei che da chi è vicino. Il motivo dietro questa triste scelta, si trova nella vita condotta dalla maggioranza di persone, una vita frenetica, dove è necessario accumulare titoli e riconoscimenti-non tanto per il piacere di acculturarsi quanto per l’utilità ed i privilegi che essi garantiscono, come: un posto di lavoro sicuro e ben retribuito che a sua volta può garantire un futuro più solido e ricco di opportunità.

Questo carico fatto di aspettative da soddisfare, premi da vincere e sorrisi da copertina, in certi casi si rivela troppo pesante e ingestibile, portando i soggetti in questione a soffrire di problemi di ansia o depressione che a volte possono sfociare nel suicidio.

Negli ultimi due anni, il tasso di suicidi compiuti da adolescenti è aumentato del 20 % in Italia. Un forte campanello d’allarme che impone una riflessione sui motivi scatenanti di questo gesto così estremo, ma sempre più comune. I giovani d’oggi vivono in una dimensione chiamata “imperativo presente”, una realtà a breve durata dove ogni piacere viene esaurito prima che sia tardi, bruciando tutte le tappe. Per loro il futuro appare distante, irraggiungibile e vertiginoso. Il futuro non è un luogo da costruire al contrario è un’incognita che fa paura e congela ogni passo avanti. Ma perché i ragazzi sono così spaventati da ciò che li aspetta? Perché non credono nei loro mezzi? Cosa e chi li blocca?

La paura nel futuro è generata dalla competitività ormai creatasi in ogni settore, dove è obbligatorio essere i migliori. Non commettere errori, essere perfetti ed efficienti come macchine. Questa è la richiesta. Per raggiungere questo obiettivo, tutti devono lavorare al massimo delle loro possibilità dimenticandosi del resto. Della loro interiorità, di quella degli altri visti come potenziali avversari da eliminare Da qui, nasce la violenza che è causata dalla paura. Il timore lacerante di non essere all’altezza, di sbagliare, di mostrarsi con le proprie fragilità, rivelando la propria interiorità.

Maria Lisa Fiore – Liceo “G. Bianchi Dottula” classe 4^A Linguistico

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