In Italia l’espressione Media Education si comincia ad usare agli inizi degli Anni Novanta. La Media Education consiste nell' individuazione degli obiettivi, elaborazione di metodologie atte a conseguirli, essa diventa uno strumento per produrre cultura e allargare la democrazia: «un’educazione ai media riuscita comporta un’attribuzione di potere a coloro che apprendono, essenziale per la creazione e il mantenimento di una democrazia attiva e di un pubblico che non sia facilmente manipolabile, ma la cui opinione faccia affidamento su quanto emesso dai media, perché è informata in modo critico ed è in grado di formare giudizi indipendenti propri». La Media Education, quindi, mira a fornire una competenza digitale perché il minore sappia confrontarsi in modo critico e costruttivo con l’universo dei media e sappia creare, egli stesso, nuove forme espressive e di comunicazione. Questo processo di crescita e coscientizzazione, la Media Education lo attua attraverso l’educazione ai media, l’educazione con i media e l’educazione per i media. L’educazione ai media rappresenta senza dubbio l’ambito più studiato e quello che ha goduto di un più vivace dibattito, in quanto riguarda l’educazione alla comprensione critica dei testi e del sistema dei media, intesi non solo come strumenti, ma anche come linguaggio e cultura, ovvero come “ambiente di vita”. L’educazione con i media lavora soprattutto sulle caratteristiche materiali e tecniche dei mezzi, senza chiedersi troppo che sorte abbiano i saperi una volta mediati dalle macchine . Rientrano in questo campo, quindi, l’uso del computer e della lavagna multimediale, i laboratori linguistici, l’utilizzo degli ipertesti, etc. Infine, l’educazione per i media riguarda principalmente la formazione della figura professionale corrispondente, il media educator, e la sua collocazione all’interno delle agenzie educative, prima fra tutte la scuola, ma non solo. L'educazione nel suo complesso diventa Media Education e ogni insegnante ed educatore che opera in questo rinnovato contesto culturale sarà a sua volta un Media Educators. Di fronte alle sfide così radicali che la cultura digitale lancia al mondo dell’educazione e coscienti della situazione reale della scuola italiana, non possiamo che chiederci quanto e quando sarà possibile che tutto questo diventi realtà.
Agnese Sterlaccio 5Bu Liceo Bianchi Dottula,Bari