Durante la vita, ogni uomo, (avente un background) lega con altri individui intrattenendo rapporti interpersonali (Simmel, sociologo tedesco della prima metà del '900) all'interno di una grande sfera, che prende il nome di "società".
Gli individui intraprendono rapporti altruistici legandosi o a persone più forti (per avere vantaggi), o persone più deboli ("utilizzandole" per i propri bisogni che rappresentano ostacoli da scavalcare con facilità). Da questo si può dedurre che molti individui vengono accantonati all'interno della società, si parla di "emarginati" dal tessuto sociale. Queste persone non hanno la forza di reintegrarsi e nessuno è disposto ad aiutarli (si tratta di egoisti: "AVERE DEL PROPRIO, AVIDE DELL'ALTRUI") in quanto non hanno nessun beneficio nella propria vita e nella propria carriera. Questo implica che chi non rappresenta i canoni standard previsti, è fuori! Un esempio di emarginati, sono i senzatetto, extracomunitari, persone con deficit mentali e fisici, persone soggette a pregiudizio (preferenze politiche, sessuali e religione) o anche DROP OUT (coloro che hanno deciso volontariamente di escludersi dalla società). Tutte queste persone non sono finite autonomamente fuori dalla vita sociale, ma sono state proprio espulse in maniera anche brutale. Il problema risiede proprio nella società stessa, in quanto incita a: competizione spietata, egoismo, pregiudizio e utilitarismo (teoria filosofica "è bene ciò che aumenta la felicità). Filosoficamente parlando, Aristotele intende la felicità come esistenza realizzata, Platone come armonia intesa come equilibrio interiore e Epicuro, intende la felicità come un'assenza di dolore (ATANASSIA) e come serenità interiore. Il problema può essere risolto dalla società stessa, meglio ancora da chi la compone. Sarebbe opportuno abbattere le barriere sociali (egoismo e ignoranza) presenti nella società. Il cervello della persona ignorante, è dominato dall'ignoranza che oscura la mente dal vedere oltre. (Schopenhauer, "velo di Maya", copre il volto dell'uomo dalla vera essenza delle cose). "Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l'ignoranza". CIT.- SOCRATE.
