Il 25 novembre 2016 alle 22.29 è deceduto il comandante in capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz, per lui Cuba proclama ben 9 giorni di lutto nazionale. “Fidel prenderà forma in noi”. Così si presenta una delle testate giornalistiche più note di Cuba. Ma chi è stato Fidel Castro per la Repubblica di Cuba, resa celebre non soltanto per la sua rivoluzione interna ma per la cosiddetta Crisi missilistica di Cuba avvenuta durante il 1961 e conseguente al tentativo di invasione dell’isola da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica in pieno periodo di Guerra fredda? Castro è stato il fulcro della rivoluzione popolare cubana che portò al rovesciamento del dittatore cubano Fulgencio Batista da parte del Movimento del 26 di luglio, spesso abbreviato in "M 26-7", e all'ascesa al potere dello stesso Castro come capo supremo. L’ascesa rivoluzionaria di Fidel Castro parte da Città del Messico dove il cubano, che stava organizzando un piano che da lì a qualche anno sarebbe sfociato nella “revolucion”, conobbe il medico argentino Ernesto Guevara de La Serna, detto 'Che', e l'italiano Gino Donè Paro, detto “el Italiano”. Il feeling tra i tre scattò subito e le vite del “Che”, del “el Italiano” e di Fidel si intrecciarono per una decina d'anni. La rivoluzione ebbe inizio con la spedizione di 82 persone che, sbarcate sull'isola, affrontarono l'esercito e ripiegarono sulle montagne della Sierra Maestra per un periodo iniziale di battaglia durante il quale cercarono e ottennero il consenso tra la popolazione. Questo permise la costituzione di un esercito popolare che affrontò quello nazionale oltrepassando l’intera isola, fino alla cruciale battaglia di Santa Clara, il 30 dicembre del 1958. La notte di capodanno del 1959 Fulgencio Batista si dette alla fuga trafugando denaro delle riserve nazionali; il 1º gennaio 1959 i ribelli si avviarono verso la capitale senza imbattersi in alcuna resistenza e l'8 gennaio Fidel Castro e i barbudos entrarono trionfanti a L'Avana. Da quel momento in poi Cuba era sostanza di Fidel e Castro rappresentava Cuba dinanzi al suo popolo e dinanzi al mondo intero. A differenza di altre dittature, attorno a Castro si è sviluppato un culto della personalità, una nota forma di idolatria sociale, che si è configurato in una assoluta devozione al leader attraverso l'esaltazione del suo pensiero e delle sue capacità, tanto da attribuirgli doti di infallibilità. Egli rappresenta un mito per la popolazione cubana, tanto da farla cadere in profonda costernazione per la sua morte. Per gli occidentali, invece, si configura come uno dei dittatori più ricchi della storia con un patrimonio di 550 milioni di dollari attribuitogli da Forbes nel 2005. Prima del 1959 a Cuba gli statunitensi detenevano il controllo del petrolio, delle miniere, delle centrali elettriche, della telefonia e un terzo della produzione di zucchero di canna. Quell'anno gli Stati Uniti erano il primo partner commerciale cubano, comprando il 74% delle esportazioni e fornendo il 65% delle importazioni dell'isola. Dopo la presa del potere da parte dei rivoluzionari di Fidel Castro, invece, la politica economica è mutata radicalmente, nazionalizzando ulteriormente l'industria, confiscando i beni di proprietà straniera, collettivizzando l'agricoltura ed emanando politiche a beneficio dei lavoratori nell'ambito dell'economia pianificata di stampo socialista. Forse è questa la chiave di lettura che porta a spiegare perché gli occidentali dimostrano questo stupore alla visione di migliaia e migliaia di cubani piangere per quest’uomo. A Cuba sarà infatti sempre ricordato per aver modernizzato il paese, basti tener presente il processo di alfabetizzazione da lui avviato soprattutto nelle aree urali dove, appunto, era inesistente. In un’orazione dell'autunno 1960, dinanzi alle Nazioni Unite, Castro annunciò che Cuba sarebbe divenuta la prima nazione d'America che, nel giro di pochi mesi, sarebbe stata in grado di asserire di non avere una persona analfabeta. Quasi 270.000 insegnanti e studenti vennero utilizzati per l'alfabetizzazione dell'isola. Nel 1961 il tasso di analfabetismo fu ridotto dal 20% ad un modico 3,9%. Il Museo Nazionale Cubano dell'Alfabetizzazione raccoglie più di 700.000 lettere inviate a Castro da coloro che avevano terminato il corso, come testimonianza dell'avvenuta alfabetizzazione. Fu proprio questa politica economica ed ideologica a portare contro Cuba un embargo commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America all'indomani della rivoluzione castrista. Il 17 dicembre 2014, è stato proprio il presidente Obama ad annunciare l'intenzione di porre fine a questa interdizione commerciale ben voluta, invece, da Stati federali come la Florida dove alcuni cubani si erano stanziati in periodo rivoluzionario. Quindi come considerare questo leader? Alcuni lo considerano importante per la storia, anche a livello mondiale, tanto da aver ricevuto numerose attestazioni di cordoglio dagli Stati più remoti del pianeta; altri lo considerano un dittatore che con il suo potere si è arricchito recando problemi e disagi nel proprio Stato. Forse sta ai cubani la facoltà di dare un proprio giudizio ma in una democrazia, qual è la nostra, ognuno ha la libertà di esprimere il proprio pensiero, discostandosi dall’influenza americana che ha coinvolto l’occidente per molti anni, e mostrando davvero ciò che si pensa. Pertanto qual è la vostra opinione, le vostre considerazioni e i vostri pareri?
Saludosdesde Cuba
Lorenzo Casafina, 4C Ites LES "Ettore Carafa", Andria
Fidel tomará forma en nosotros
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- Inserito da Alessandra Guadagno
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