IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Lo sviluppo scientifico e tecnologico dell'elettronica e dell'informatica, come si è potuto notare, dalla fine degli anni Novanta ad oggi, ha trasformato il mondo della comunicazione che, al giorno d'oggi, è prevalentemente dominato dalla connettività. Questo mutamento ha cambiato tanto la società di oggi, l'ha trasformata in una "Galassia Internet"!
L'utilizzo del cellulare, dei social network, dei computer, aumenta sempre più. Ciò è stato evidenziato in un articolo di giornale pubblicato da Daniele Marini su "La Stampa", il quale critica "L'uso del cellulare anche quando si è con ospiti o in famiglia. Conversare ad alta voce al telefono quando si è in luoghi pubblici, sul treno o in metropolitana. Inviare messaggi o telefonare (magari senza vivavoce), anche se si è alla guida. L'elenco potrebbe continuare con episodi più o meno sgradevoli che giungono alla maleducazione."
Sotto questo punto di vista mi trovo d'accordo con quanto affermato da Marini, poichè l'uso eccessivo del cellulare, in qualsiasi circostanza, ha delle conseguenze: a volte sono molto gravi. Conosco ragazzi che sono morti, o anche finiti in ospedale, perchè, alla guida, erano impegnati a parlare al cellulare senza vivavoce o, addirittura, a chattare. La percentuale delle persone che utilizzano i social network è sempre più elevata; non parlo solo di ragazzi della mia età, ma anche di bambini e, oramai, anche di anziani. La società sta decadendo sempre più: la gente non è più in grado di confrontarsi direttamente, poichè preferisce rinchiudersi in casa e chattare da lì. Ma non è la stessa cosa, fuori c'è un mondo, c'è una vita, c'è la gente.
"Gli spazi della nostra vita ormai sono permeati dalla dimensione della comunicazione e dall'utilizzo delle nuove tecnologie." continua ancora Marini, ribadendo il proprio pensiero nel suo articolo "Con smartphone e social è amore".
Sinceramente sono contro l'eccessivo utilizzo di questi social network, ma so che la società non può farne a meno, a partire dai ragazzi della mia età. Ho vissuto fino all'età di quattordici anni senza il cellulare e ricordo che io e le mie amiche ci incontravamo sempre al solito posto e sempre allo stesso orario; ed era bello, era bello giocare a nascondino e poi tornare a casa con i pantaloni sporchi di terreno. Ora è cambiato tutto. Ora le ragazzine di quell'età si danno appuntamento su whatsapp e si fanno i "selfie" per postarli sul web. Ora alle ragazzine interessa vedere quanti "mi piace" ha ricevuto la foto che hanno postato. Questo è molto grave, questo mi spaventa molto. L'uomo finirà per isolarsi.
"Il fatto che oggi così tanta gente possa parlare, e che si stia raggruppando in reti di citazione reciproca, come la blogsfera, fa sì che per ogni individuo sia più facile farsi ascoltare ed entrare in una vera conversazione pubblica. Al contempo, sulla rete ci sono un sacco di sciocchezze. Ma incontrare queste assurdità è positivo. Ci insegna ad essere scettici, a ricercare riferimenti incrociati e più in generale a trovare da soli ciò che ci serve." Questo è ciò che afferma Benkler in un'intervista del 10/05/2007.
Per un individuo, invece, secondo me, dovrebbe essere più semplice confrontarsi faccia a faccia, anziché dietro un pc o uno smartphone. Ci stiamo omologando tutti, me compresa. Tutto ciò non va bene. Benkler afferma che sulla rete ci sono un sacco di sciocchezze che ci aiutano ad assumere un atteggiamento critico di scetticismo o, ancor peggio, afferma che incontrare queste assurdità è positivo. Ma quali effetti positivi ha esattamente il comportamento di un gruppo di ragazzini che, anziché divertirsi e chiacchierare, passa il tempo al cellulare, isolandosi? Penso che in ciò non ci sia nulla di positivo, ma neanche un po'.
Quando Internet ancora non esisteva, non c'erano whatsapp, facebook, instagram, twitter,  se si voleva cercare una persona, la si chiamava e se questa non rispondeva la si cercava affannosamente. E' proprio questo che manca nella società di oggi e, sempre più, è destinato a venir meno.
Concludo affermando che anche io ho un cellulare e ne faccio uso, ma riesco a farne a meno: non penso sia seriamente importante. Chi vuol cercarmi lo fa in qualsiasi altro modo, altrimenti non ha mai voluto realmente cercarmi.
Ragazzi e ragazze, è una vostra coetanea che vi parla: aprite la vostra mente, uscite, confidatevi, confrontatevi; godetevi la vita fino all'ultimo secondo, perché ne abbiamo solo una e sarebbe ingiusto sprecarla! Non chiudetevi in una scatoletta tecnologica!

Federica Borgia 5^C LES, Liceo Bianchi Dottula - Bari

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