L’adolescenza è quel periodo che va dagli 11 ai 17 anni, caratterizzato da profondi cambiamenti fisici e comportamentali. L’adolescente muta umore repentinamente ed è lunatico. Tuttavia l’adolescente impara a pensare in modo autonomo e non accetta più risposte “fatte”, ma ricerca in tutto le ragioni. Il ragazzo si pone domande su di sé e sulla libertà, ribellandosi a tutti e a tutto, ma soprattutto a quella che può sembrare l’autorità imposta, ovvero la figura del genitore. I segni tangibili di questa rivolta sono: le problematiche scolastiche, la noia, gli alti e i bassi dei primi innamoramenti, i disturbi alimentari, il bullismo e l’uso di droghe.
Per molti, troppi adolescenti, lo studio è motivo di paura e angoscia. Al contrario, per i più timidi può diventare il passaporto per un riscatto per accontentare i genitori.
Una problematica comportamentale che accomuna la maggior parte degli adolescenti è la noia. Molti ragazzi, pur avendo tutti i mezzi a disposizione per divertirsi, si annoiano. Essi mancano di iniziative, creano relazioni superficiali e avvertono il peso della monotonia, fanno la spola fra divano, televisore e frigorifero, sbadigliando, piluccando e bivaccando alla disperata ricerca di qualcosa che li attragga. Genitori ed insegnati cercano invano di farli risvegliare.
Un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio è il bullismo. Questa manifestazione paradossale, nasce dall’incapacità di instaurare relazioni corrette con gli altri. I bulli spesso se la prendono con i più deboli, sbeffeggiandoli, minacciandoli e umiliandoli, Il bullismo non avviene solo tra ragazzi, esso dilaga fra le ragazze,non tanto con la violenza ma con la calunnia che tende comunque ad isolare la vittima. Per quanto riguarda l’oggetto della persecuzione l’aiuto dovrebbe provenire dalla famiglia e dalla scuola. Entrambe le istituzioni dovrebbero cogliere il primo segnale di disagio: la chiusura ermetica in se stessi.
L’abuso di sostanze stupefacenti o di alcool coinvolge tanti giovani. I motivi che spingono all’abuso sono diversi: la società edonistica, il disagio familiare o affettivo. Ma può far uso di queste sostanze anche chi ha tutte le carte in regola per condurre una vita dignitosa. In questo caso, molti vivono la frustrazione di non potersi adeguare agli standard che la società consumistica impone loro. Paradossalmente, la demonizzazione in famiglia e a scuola, il parlare troppo con gli amici delle droghe, può irrorare la curiosità nei giovani e alcune volte spingerli ad avvicinarsi agli stupefacenti.
Ma guardare film come “ Trainspotting” e “ Noi ragazzi dello zoo di Berlino”, che rappresentano in maniera realistica il mondo delle sostanze stupefacenti può sortire, a nostro avviso, l’effetto contrario. Benvenga dunque l’utilizzo di questo genere cinematografico all’interno del contesto scolastico. Esso riesce ad “ aprire gli occhi” ai giovani, attraverso un linguaggio crudo e una testimonianza ad effetto.
Alessandra Carrassi e Marinella Milia III AU, Liceo Bianchi Dottula - Bari