Il 7 febbraio è stata la prima giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola, promossa dal MIUR, in concomitanza con la giornata europea della sicurezza in rete (safe internet day). La campagna è stata lanciata per focalizzare l’attenzione su un fenomeno che colpisce, soprattutto, chi è percepito come debole , indifeso, fragile, o nel peggiore dei casi, diverso.
Un nodo blu, allora, per dire no al bullismo!
La scuola è sicuramente “sul pezzo”, per l’argomento in questione, in quanto agenzia di educazione e socializzazione col compito di favorire l’inserimento e assicurare il benessere di ogni studente.
Infatti, è tra i banchi che nascono le “grandi” amicizie e si sviluppa, se coltivato, il senso di appartenenza ad una comunità accogliente e solidale. Assai spesso, però, le nostre scuole diventano teatro silenzioso di atti aggressivi e lesivi della dignità della persona: dati allarmanti , per es., provengono dall’INVALSI .
Pare che, secondo gli esiti relativi ai questionari somministrati nell’anno scolastico 2014/2015, il 48% degli studenti del secondo anno delle superiori dichiari di aver subito “ogni tanto” atti di bullismo e circa il 12% sostenga di esserne vittima” settimanalmente o addirittura giornalmente”.
Dalla rilevazione emerge, inoltre, che i figli degli immigrati o dei disoccupati o i soggetti di basso livello di istruzione tendono, in percentuale, ad essere le vittime favorite per atti di bullismo e comportamenti aggressivi, in senso lato.
Arginare questi atteggiamenti si sta rivelando sempre più complesso perché sempre più “raffinati” sono diventati gli atti aggressivi : purtroppo, si possono subire violenze non soltanto a scuola, in un luogo fisico, ben definito, ma anche e, soprattutto, attraverso i social network che gli adolescenti frequentano ai limiti della “dipendenza”. Difficile, talvolta, distinguere anche tra vittima e carnefice in un gioco pericoloso mai senza gravi conseguenze.
Basterà, allora, un nodo blu ?
Alessandro Giorgio Pansini III A Liceo “F. de Sanctis” - Trani