“La prima educazione, dunque,deve essere puramente negativa. Essa non consiste nell’insegnare la virtù né la verità, ma nel preservare il cuore dal vizio e la mente dall’errore.” (J. J. Rousseau, Emilio, cit. libro II).
Dalla celeberrima citazione del filosofo illuminista francese J. J. Rousseau emergono i tratti caratteristici del suo progetto pedagogico. Il punto cardine della sua proposta formativa è l’educazione negativa basata, non più sull’acquisizione di nuovi precetti, bensì sulla rimozione delle cattive influenze. Il precettore dovrà astenersi dall'intervenire direttamente, ma dovrà evitare che si verifichino situazioni pericolose per l'incolumità di Emilio, dovrà rimuovere ostacoli e mettere l'allievo in situazioni tali che egli scelga proprio ciò che il maestro voleva che scegliesse. Un dubbio attanaglia le menti degli studiosi: Emilio (allegoria della classe aristocratica settecentesca) è una marionetta nelle mani del precettore? Si tratta di un quesito irrisolvibile e del tutto attuale.
Nella società odierna, seppur sia lecita la totale libertà d’espressione, siamo “pilotati” dai diffusissimi social network i quali veicolano e modificano la nostra esistenza. Internet ha abbattuto i confini, non solo quelli geografici e sui vantaggi che esso porta nell’ambito della comunicazione e della pubblicità tutti sono concordi. Tuttavia, oggi, assume le sembianze del precettore settecentesco, di una strada a senso unico in cui tutti i “veicoli di neopatentati” seguono la medesima direzione.
La rotta è orientata da coloro che utilizzano tali piattaforme per diffondere le proprie linee di pensiero. Primi tra tutti i politici, i quali attraverso quei 140 caratteri, cercano di plasmare le ‘giovani’ menti dominate dall’ignoranza e dall’arretratezza per ottenere consensi sociali.
Molto note sono anche figure, divenute celebri tra gli adolescenti, nate sul web quali fashion blogger e youtuber che usando la loro figura per farsi spazio tra le celebrità del secolo, forgiano le idee nascenti seppur con valori errati. Questi ultimi non puntano sull’uso della mente con scopi sociali, bensì sugli aspetti esteriori e la fisicità a cui i sentimenti sono subalterni.
Chi dominerà questa nave in tempesta? E soprattutto ne usciremo illesi?
Simonetta Musicco e Alessandro Lamanuzzi IV A, Liceo Francesco de Sanctis Trani.