Quaranta feriti di 13 nazionalità diverse e ben quattro vittime: è questo il bilancio sconvolgente dell’attentato di Londra avvenuto il 22 marzo 2017. A spargere il terrore tra la gente è stato un uomo di 52 anni originario del Kent, ma che secondo fonti attendibili era molto collegato alla religione islamica più tendente al radicalismo che alla semplicistica pratica religiosa. Infatti si è riscontrata una certa somiglianza tra le sue azioni e quelle compiute dagli altri terroristi nei precedenti attentati. L’attentatore, Khalid Masood, con una Hyundai di medie dimensioni ha attraversato a tutta velocità il ponte di Westminster, investendo numerose persone. Dopodiché, l’auto si è schiantata contro la cancellata di Westminster e l’omicida, scendendo dalla sua utilitaria, armato di quel coltello che più volte ha terrorizzato il popolo europeo in più attentati, si è precipitato con rapidità dinanzi l’ingresso del Parlamento del Regno Unito. L’uomo ha accoltellato il primo agente che coraggiosamente gli si è opposto, e con ferocia ha cercato di valicare la cancellata invano perché colpito dagli spari della polizia. I Servizi di Sicurezza inglese hanno definito questo grave episodio come “marauding attack”, ossia una tipologia di azione terroristica difficile da prevedere e da contrastare, in cui l’attentatore agisce abitualmente con mezzi semplici e rudimentali.
Una situazione drammatica: il Parlamento più antico del mondo, l’istituzione mondiale, che per prima ha portato la democrazia al suo concepimento, è stata intimidita da ciò che, essenzialmente, è il terrorismo dei nostri giorni.
Questi attacchi appaiono come delle contromosse da parte del mondo arabo e, più precisamente, islamico-fondamentalista; ad ognuno di essi, infatti, si associa un’ attenta rivendicazione effettuata con appositi siti portavoce presenti nel Web. Questa battaglia, dunque, è una delle più evolute: l’uomo, infatti, non utilizza più solo armi e corpo, ma con l’ausilio del virtuale e delle parole, colpisce direttamente la mente e la psicologia di chi subisce.
Non è solo il Regno Unito ad aver subito il colpo ma è l’intero mondo occidentale che da tempo vive queste vicissitudini disastrose. La democrazia ha bisogno di esser protetta, tutti gli Stati devono cooperare per difendere questo immenso valore che non può assolutamente esser soppresso ed estinto.
Gli interrogativi restano sempre gli stessi. Vi è chi asserisce che l’Occidente abbia delle responsabilità con le sue campagne di conquista in territori stranieri, alla ricerca incessante di materie prime, inesistenti nel proprio paese e con imposizioni di carattere politico. Invece, vi è chi afferma che si tratti di una vera e propria guerra di religione. Per dare le giuste risposte, bisognerebbe conoscere il tutto più da vicino. La gente ha bisogno di essere edotta con notizie corrette e reali. E ora più che mai, ogni paese afflitto dal problema del terrorismo, deve attivare una sicurezza meticolosa e attenta.
Lorenzo Casafina 4C Ites-Les "Ettore Carafa" Andria