IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Camminare per strada, oggi, significa incontrare gente più attratta e incantata dal proprio tablet o cellulare che da tutto ciò che le è attorno.

Domenico Modugno in uno dei suoi più grandi capolavori “Meraviglioso” esplicitamente ci invita a guardarci intorno: “Ma guarda intorno a te, che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare. Tu dici non ho niente, ti sembra niente il sole, la vita e l'amore?”

Non dimentichiamoci che il mondo non è nel nostro cellulare. La profondità del mare non la si può guardare su uno schermo e i raggi del sole sulla nostra pelle non possiamo immaginarli guardando una foto.

Piano piano la bellezza del mondo si sta perdendo, abbiamo il volto predisposto verso il basso, verso lo schermo del nostro cellulare ed è facile, paradossalmente, sentirsi soli tra la gente e in compagnia.

Una realtà tanto triste quanto deludente. Una generazione rassegnata e priva di speranza “Noi guardavamo sempre in alto, loro hanno la schiena ingobbita e gli occhi rivolti verso il basso”, dicono gli adulti.

Come si può lasciarsi distrarre da un oggettino ultra tecnologico e non godersi la magia del cielo?

La tecnologia con il tempo, inevitabilmente, farà passi ancor più importanti e di grande rilievo, l'impegno sta nel non lasciar andare tutto ciò che oggi ci rende vivi.

Preferire il mondo virtuale al mondo reale è il più grande sbaglio che si possa commettere. Questa è una delle cause dell’analfabetismo: non leggere più i giornali, non scrivere più lettere ma scrivere su un cellulare o un PC dotato di correttore automatico non aiuta certo la crescita dell'individuo, che non sbaglia più e di conseguenza non apprende.

Seppur immediata, agile e avanzata, nella tecnologia non potremmo mai ritrovare tutta la bellezza che si nasconde in tutto ciò che esiste al mondo e che solo attraverso i nostri sensi possiamo percepire.

Se solo ci si soffermasse un po' a riflettere e ad osservare ciò che ci attornia, vedremmo tutti quel mare, quel sole, quella vita e quell'amore di cui parlava Modugno 49 anni fa.

Einstein disse: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”. Ciò che sta pian piano scomparendo è proprio l’umanità, la sensibilità di osservare, sentire ciò che accade nella nostra città e nel nostro cielo.

È facile attribuire la colpa di questo arretramento alla tecnologia. Einstein ci considererebbe ancor più idioti; sta ad ognuno di noi, infatti, riconoscere il limite, dare spazio alle proprie capacità creative e avere il coraggio di preservare il sogno.

Alessandra Guadagno 4 AL Liceo Economico Sociale "Ettorre Carafa" Andria

 

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