Ben sette sono i fiumi sacri in India che rappresentano divinità scese sulla terra e che permettono con l’immersione la purificazione. Tra questi, Gange e Yamuna (che deriva dall’Himalaya e scorre parallelo al Gange) hanno ricevuto uno status di personalità giuridica dal Tribunale dell’India, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
Yamuna è purtroppo uno dei fiumi più inquinati al mondo perché raccoglie scarichi fognari ma nonostante ciò sono milioni i pellegrini che si bagnano nelle sue acque: ad esempio, ogni dodici anni viene celebrato il “Maha Kumba Mela”, uno dei più grandi pellegrinaggi di massa al mondo; l’ultimo si è compiuto nel 2013 e ha visto come partecipanti ben cento milioni di persone. L’alto inquinamento è dovuto a controlli carenti e non alla mancanza di leggi anti-inquinamento, esistenti già da tempo.
I due fiumi attraversano Pakistan e India, paesi spesso in tensione, ma questo non ha impedito nel 1960 alla Banca Mondiale di firmare il Trattato per le acque. Questi fiumi rappresentano per il popolo una grande ricchezza sia spirituale che materiale e quest’ultima sarebbe ancora più valorizzata con processi di riciclo e con un’adeguata gestione dell’acqua finalizzata al soddisfacimento della crescente domanda di acqua dolce, soprattutto in paesi fortemente popolati e con gravi problemi legati alla povertà.
Stella Solenne III A – Liceo “Ilaria Alpi”, Rutigliano
Due grandi ricchezze naturali diventano “persone concrete”
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