Oggi si sente parlare sempre più spesso di cyber-bullisimo. Esso è stato definito "mobbing in Internet", infatti, per indicarlo si impiegano anche i termini cybermobbing e internetmobbing. Si tratta di un lessico legato ai nuovi media e ai vecchi strumenti informatici: sms, chat, social network, forum, giochi online. I protagonisti, i cosiddetti «bulli», non sono orchi spaventosi, ma persone comuni che la vittima ha incontrato a scuola, nel quartiere o in un’associazione. Il "bullizzato" può patire conseguenze dolorose, come la perdita della fiducia in se stesso, stati di ansia e timore. Si sta purtroppo moltiplicando il numero dei suicidi a seguito di fenomeni di bullismo di rete. Ma con ciò bisogna per caso smettere di utilizzare internet e cellulare per comunicare e svagarsi? Assolutamente no, perché per non rischiare di rimanere intrappolati in un episodio di cyber-bullismo, è semplicemente necessario fare molta attenzione quando si è online e, soprattutto, è bene conoscere quello che si può fare e quello che non si deve fare. Si scopre che coloro che si celano dietro profili social apparentemente normali, per far male ad altri ragazzi, sono persone deboli, vittime in primis della propria ignoranza e della propria incapacità a farsi valere in un modo sano. Lasciati al loro destino da famiglie non presenti o poco interessate, costoro trascorrono moltissimo tempo online, senza alcun controllo.
Oggi il cyberbullismo è un argomento di accesa discussione nelle scuole. Studenti e studentesse, infatti, devono imparare ad utilizzare i social network coscientemente e in modo sicuro. Il rischio è quello di imbattersi nei pericoli della rete, che sono molteplici e gravidi di conseguenze. Un'ulteriore ricaduta riveniente dall'uso smodato dei mezzi sta nella confusione tra realtà e mondo virtuale: bisogna avere consapevolezza che il web non può sostituire una bella passeggiata o l'andare al cinema o a teatro.
Per educare alla tutela del cyber-bullismo, è stata istituita una giornata mondiale per la sicurezza in rete, il Safer Internet Day. Tale evento ha come obiettivo la promozione della sicurezza e l’uso responsabile delle tecnologie. Il Safer Internet Day e' nato nel 2004 quale singola iniziativa dell’Unione europea per poi diventare una celebrazione mondiale con il coinvolgimento di oltre 100 Paesi.
Tra le molteplici vicende di cronaca nera legate al cyberbullismo di cui vittime sono stati degli adolescenti, famoso è il caso di Carolina Picchio. La quattordicenne di Novara si tolse la vita nel gennaio 2013 dopo essere stata vittima di episodi di bullismo da parte di un maggiorenne e sei minorenni. Dopo averla indotta a bere alcolici, con un cellulare, i sette la filmarono mentre vomitava. Sullo sfondo, i ragazzi coinvolti si esibivano in uno “spettacolo” a sfondo sessuale. Dopo le minacce di pubblicare il video su internet, Carolina, in preda al panico e all'umiliazione decise di suicidarsi.
Pertanto, diffondere nelle scuole la cultura della tutela dall'uso smodato o deviato delle tecnologie social è diventato una urgenza oltre che un obbligo morale.
Cyberbullismo, una piaga sociale
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- Inserito da Simona Speranza
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