Parliamo del fenomeno di “Instapoets”, ovvero poeti instantanei, arrivati alla celebrità attraverso l’uso dei social media. Hanno migliaia e migliaia di persone che li seguono e ogni lirico post attraverso Instagram, Tumblr, Facebook e Twitter, conquista like e followers. La giovane nazione, quella del web, si dimostra sensibile ai versi che raccontano di sentimenti come l’amore, la perdita, la solitudine e la violenza. Tra i poeti contemporanei più social spicca il MEP, acronimo del “Movimento per l’emancipazione della poesia”, un collettivo di poeti fondato nel 2010 a Firenze. La poesia promossa dal MEP è poesia concreta riversata nelle strade, con azioni a metà tra la street art e la guerriglia poetica, che prende forma in performance, esibilizioni ed eventi che gioiosamente invadono lo spazio pubblico. Assediata dal rumore del contemporaneo, la poesia, dicono, si è smessa di leggere, non di scrivere, e per venire incontro al lettore gli si porta direttamente come un’offerta, un dono attaccato ai muri delle città. Firmate solo da un codice dietro cui cela la personalità dei vari membri, le poesie sono così svincolate e vagano per le strade libere di appartenere a chiunque la voglia ascoltare, esprimendo ciascuna il proprio tema e la propria personale poetica.
“Mi regalo a voi “Voglio morire
che passeggiate rivolto verso il sole.
per farmi leggere. Cieco di vita”
Per esistere anch’io,
sempre,
da qualche parte”
Tra i poeti contemporanei che assieme alla musica creano capolavori, emerge “Lo Stato Sociale”, gruppo elettropop italiano attivo dal 2009. Numerose sono le citazioni tratte dalle loro canzoni, una delle più celebri :
“Per quanto saremo lontani
io ti vedrò ogni giorno,
per quanto saremo sordi
ti ascolterò ogni giorno”
Tra le nuove star della poesia, eccelle “Gio Evan”, un artista poliedrico, scrittore, poeta, umorista, performer, cantautore e artista di strada. In seguito ad una ricerca spirituale condotta al di fuori della realtà benestante, egli si è dedicato interamente alla vita d’autore, con l’obiettivo di avvicinare alla poesia folle di sognatori. In rete e per strada è ormai un fenomeno, le sue micropoesie vengono citate, condivise, scritte sui muri, attaccate su post-it, tra le più popolari spiccano:
“E per sapere come sto “C’è un momento in cui
mi è necessario bisogna saper danzare
chiederti anche senza musica
se ti va tutto bene” tu danza
e scoprirai che la musica
sei sempre stata tu”
Numerose, dunque, sono le pagine sui social, che raccolgono le moderne liriche, talvolta accompagnate da musiche dolci e inerenti ai testi, i quali, seppur brevi, fungono da boomerang per riflessioni e pensieri dei lettori. Se in passato la poesia era strumento per incantare dame e principesse, oggi racconta di storie vissute, mettendo a nudo i pensieri e la stessa personalità di chi le scrive e non solo…
Alessandra Pistillo IV AL Liceo Economico Sociale "Ettore Carafa" Andria