IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Una priorità sanitaria di portata globale è la malnutrizione, termine che indica uno stato di squilibrio tra l’apporto effettivo e il fabbisogno di nutrienti necessari al corpo per crescere e mantenersi in salute.
Questa condizione può essere causata da una carenza o da un eccesso di nutrienti rispetto ai livelli richiesti, e in molti casi ha conseguenze rilevanti per la salute umana. Nei paesi in via di sviluppo, per esempio, gravi carenze di macronutrienti e di micronutrienti essenziali, come carboidrati, proteine, vitamine, ferro, iodio, sono la principale causa di morte. Per contrastare questi disturbi nutrizionali servono trattamenti medici; la nutrizione clinica, ad esempio, è una disciplina specializzata nell’identificazione di deficit e nella definizione di terapie volte al recupero nutrizionale.
La principale causa della malnutrizione nei paesi in via di sviluppo è la sottoalimentazione; tra il 2013 e il 2015 circa 805 milioni tra uomini, donne e bambini, soffrivano di fame cronica; un numero elevatissimo, pari a una persona su nove sul totale della popolazione mondiale. Il problema è strettamente legato alla disponibilità e alla distribuzione delle risorse. Gli attuali modelli di produzione diffusi nei paesi occidentali, basati su un massiccio consumo di acqua e suolo, sono sempre meno sostenibili per una popolazione destinata ad aumentare. Per questo gli sforzi delle scienze della nutrizione e delle tecnologie alimentari dovranno concentrarsi nella ricerca di nuove tecniche volte ad aumentare e ottimizzare la produzione alimentare riducendone i costi energetici e ambientali. Un ambito promettente su cui è attiva la ricerca agroalimentare è quello del recupero degli scarti agricoli (circa un terzo della produzione totale) per ricavare mangimi e concimi da impiegare in allevamento e agricoltura.
I problemi nutrizionali diffusi nei paesi industrializzati sono, al contrario, spesso dovuti a un’alimentazione troppo ricca. L’eccesso di grassi saturi, zuccheri e sale nelle diete rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di malattie quali obesità, diabete, ictus, cancro. Una corretta alimentazione ha dunque un ruolo di primo piano nella prevenzione di tali patologie.
La biologia della nutrizione e la dietologia intervengono nella valutazione dello stato di nutrizione e nell’elaborazione di diete che tengano conto dei bisogni nutrizionali, fisiologici e psicologici delle persone, valutando diversi fattori, come lo stato di salute, l’età, il sesso e lo stile di vita, con l’obiettivo di definire strategie dietetiche personalizzate, mirate a rispondere alle specifiche esigenze di ciascuno e a prevenire i rischi a cui si è più esposti.
Riusciranno queste scienze a formulare una soluzione adeguata in grado di migliorare le condizioni del mondo?
 
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Marinella Milia IV AU Liceo Bianchi Dottula - Bari

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