"Schengen", un nome che circola negli ultimi tempi sempre più frequentemente, ma che cosa rappresenta,a cosa è collegato? Domandando ai miei coetanei e soprattutto leggendo articoli di cronaca mi sono resa conto di quante cose non conosciamo del nostro mondo, è come se la mia generazione sia allo scuro di alcune cose che accadono intorno, strano a dirsi visto che siamo collegati attraverso il web e i social. siamo connessi per tanto tempo, ma in alcuni momenti non siamo in grado di distinguere il mondo virtuale da quello reale. Schengen è però il nome di un luogo nel quale è stato sottoscritto nel 1985 un trattato diretto a favorire la libera circolazione di persone,servizi e capitali all'interno del cosiddetto "spazio Shengen".
Oggi però si discute tanto sulla necessità o meno di continuare ad attuare gli accordi di Shengen soprattutto alla luce degli avvenimenti terroristici avvenuti al "Bataclan" di Parigi e dei precedenti attentati. La Francia infatti ha riattivato i controlli alle frontiere dal 13 Novembre, la Germania vi ha fatto ricorso a settembre dopo l'ondata di profughi in arrivo dai Balcani. Molti Paesi, in sostanza, hanno deciso di rialzare i muri e riattivare le frontiere. In tal modo si spera di selezionare in anticipo quelli che sono davvero i rifugiati politici e di allontanare invece i clandestini o peggio ancora i possibili terroristi. Questo caos, provocato soprattutto dalla politica del terrore dell'Isis e dal flusso straordinario di immigrati, ci sta portando ad aumentare le misure di sicurezza in Europa. A subirne le conseguenze siamo noi e le nostre merci. Io temo però che, anche se ritornerà la dogana, i passaggi da uno Stato all'altro dei profughi non svaniranno del tutto. Spero solo che durante i loro lunghi percorsi non muoiano troppe persone, infatti questi profughi sono disposti a rischiare la vita pur di arrivare nei Paesi che potrebbero garantire loro una vita migliore.
Il Governo italiano difende il trattato di Shengen e sostiene la libera circolazione anche perchè sospendere Shengen potrebbe essere controproducente per la nostra situazione interna e anche per il progetto europeo che invece è positivo.
Isabela Trombetta, III B LES