Ricordare. Si può ricordare in tanti modi. Si può ricordare per abitudine, perché la mente facilmente si aggrappa a rituali da riproporre ogni volta uguali e a percorsi abituali di riflessione, in cui il noto si configura come uno spazio di confort in cui riconfermare la propria identità. È una scelta rassicurante, in cui il passato dà senso al presente, in cui il focus è su una sola istantanea dell’ininterrotto flusso di immagini ed esperienze di cui ancora e ancora si è stati sia spettatori sia protagonisti.
Si può ricordare per amore, perché l’immagine custodita non è solo la fredda descrizione di un evento associato a una data, ma è un insieme caldo e ancora commovente che fa riferimento a momenti di vita, propria o altrui, che ci hanno una volta coinvolto e che ancora sanno darci emozioni. A volte sono sensazioni piacevoli, a volte dolorose, ma in ogni caso sono testimoni di qualche cosa di importante per noi, qualche cosa che ci fa dire, rimembrando una raccolta di memorie di Pablo Neruda, “Confesso che ho vissuto”.
Si può ricordare per odio, perché qualche cosa che si è rotto, dentro perché la ferita è stata troppo profonda per rimarginarsi e non c’è la forza di risanarla perché fa male e manca ancora la lucidità di darle un senso in un contesto più ampio o di mitigare i toni con cui la memoria propone e ripropone sempre lo stesso ritornello, tenendo la mente prigioniera in un vortice doloroso.
Si può ricordare per crescere, per fare tesoro dell’esperienza passata e scegliere, di conseguenza, come organizzare il proprio futuro. Ne viene fuori un’immagine non statica, ma che si addipana in una sequenza di fotogrammi che permettono di cogliere conseguenze e implicazioni, che dal passato condizionano il presente e direzionano il futuro. Ogni ferita, rivista non più solo come trauma ma come processo, può rivelare insospettati doni, lezioni di vita utili a sé e agli altri. Ogni giorno dovrebbe per l’uomo essere uno “speciale giorno della memoria” in cui l’insegnamento che ci riviene dal passato diventa il fondamento su cui ergere il nostro futuro.
Silvia Tanzi 3Au Liceo Bianchi Dottula - Bari
Ricordare il passato per orientare il futuro
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- Inserito da Natalia Diomede
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