In Germania stanno spopolando le “Tiny House”, casette da 10 m^2 nate in risposta a una grande riduzione delle abitazioni popolari. Questo disagio, ha anche portato la gente ad ingegnarsi per trovare una soluzione. Queste strutture sono state ideate grazie alla collaborazione tra architetti, designer e i tanti rifugiati accolti dalla Germania. Si tratta di cabine in legno costruite su delle ruote. La vita tra questi vani conduce inevitabilmente a sviluppare la capacità di organizzare gli spazi in maniera razionale, e funzionale. Se si pensa che in Europa si vive in spazi che consentono di avere circa 40 m^2 a persona, ci si rende conto che le “tiny house” sono una vera e propria rivoluzione nel ripensare al futuro abitativo. Sono, inoltre, innovative in quanto mirano ad essere autosufficienti. Alcune raccolgono l’acqua piovana che viene successivamente filtrata mediante un apposito impianto e riutilizzata per lavare i piatti e farsi la doccia. Le “tiny house” sono raggruppate tra loro in modo da formare degli agglomerati che contribuiscono all’integrazione e favoriscono la socializzazione poiché ognuno possiede il suo spazio, ma è portato a condividere qualcosa con gli altri. Si può, dunque, parlare di un passo avanti verso un nuovo modo di vivere, in cui si rinuncia a qualche comodità a favore di una maggior attenzione verso i bisogni del prossimo e dell’ambiente, aspetti che negli ultimi anni sono stati particolarmente trascurati.
Marinella Milia 5Au Liceo Bianchi Dottula - Bari
Meno spazio, più socializzazione
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- Inserito da Natalia Diomede
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