Con 27 milioni di utenti in Italia e un miliardo e mezzo nel mondo, Facebook è di sicuro uno dei protagonisti del nostro tempo, un veicolo di informazioni all’interno di una rete più ampia, cioè Internet.
I messaggi veicolati dai social media spesso vanno oltre la consultazione di semplici informazioni o il  veicolare  messaggi di interesse comune.
Sempre più spesso è l’odio che corre sul web. Violenza o minacce sono sempre più spesso all’interno di forum o commenti che istigano alla discriminazione di qualsiasi tipo e che violano sempre di più la dignità personale.
Per avere un’idea di questo fenomeno basti pensare che le forze dell’ordine sfruttano quotidianamente risorse di ogni tipo per cercare di combattere crimini sul web legati al razzismo, alla xenofobia, alla discriminazione sessuale e alla invasione violenta dell’intimità della privacy. Il cyberbullismo è una piaga che ormai colpisce minori ed adulti ed è una spia importante del degrado morale della società in cui viviamo.
La crisi economica ha appesantito ulteriormente il clima e naturalmente la possibilità infinita di duplicare un post e l’anonimato rappresentano un terreno fertile per dare libero sfogo alla frustrazione e all’odio. Troppi sono i casi nella recente cronaca di vittime di cyberbullismo, che si sono sentite bersagli impotenti di un fenomeno dilagante e difficile da delineare. E’ importante non sottovalutare il problema ad agire tempestivamente perché le conseguenze per le vittime possono essere molto gravi sul piano psicologico.
La legge deve occuparsi con urgenza di questa problematica, cercando un punto d’incontro tra la necessità di sanzionare i comportamenti negativi e la tutela della libertà di espressione che è il fulcro della democrazia. Aumenta quindi, di conseguenza, la responsabilità dei media per chi divulga le informazioni soprattutto in rete.
Nessuno di noi può permettersi di abbassare la guardia.

Benedetta Iurilli III A Liceo “F. de Sanctis” - Trani