La mostra ha seguito una successione cronologica, presentando i capolavori dell’artista in otto aree tematiche diverse, a partire dalla sezione intitolata “New York 1912 – 1921” comprendente “Revolving Doors”, una raccolta di opere in cui il processo della scomparsa dello spazio materiale si fa particolarmente evidente.
Man Ray è anche noto per la sua fama di fotografo. La sezione “Muse e Modelle” ha ospitato fotografie che ritraggono la bellezza del corpo femminile, destinate a importanti giornali di moda dell’epoca. Attraverso il suo lavoro, l’artista vuole trasmettere la naturalezza della figura della donna, l’amore e il desiderio.
Nella sezione “Dadaismo e Avanguardie” sono state presentate le opere dadaiste più famose, tra cui “Cadeau” che rappresenta la trasformazione e la provocazione di un oggetto quotidiano come il ferro da stiro che, con l’aggiunta di quattordici chiodi, cambia la sua usuale funzione.
Il percorso si è concluso con le aree “50 faces of Juliet” e “Ritorno in Francia” .
Le opere di Man Ray hanno dato origine a un’arte libera e priva di censure, d’impatto e allo stesso tempo divertente, in grado di far riflettere lo spettatore.
Le classi quinte del liceo Bianchi Dottula hanno visitato l’esposizione con l’obiettivo di imparare ad apprezzare la bellezza di un tipo di arte anticonformista, che non rispetta i tradizionali canoni artistici che hanno dominato la storia dell’arte occidentale.
Maria Grazia Daniello, VAU Liceo Bianchi Dottula - Bari
Man Ray: l'uomo infinito
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- Inserito da Laura Triggiani
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