Accompagnati dalla Prof.ssa Stefania Colotti di Storia dell’Arte, io ed i miei compagni della 5^A LES siamo andati a Conversano a vedere la mostra “Man Ray, L’uomo infinito” allestita all’interno del caratteristico Castello aragonese.Mentre attendevamo il nostro turno, abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad un Laboratorio incentrato sul rapporto tra Comunicazione e marketing, durante il quale abbiamo compreso di quanto significativa sia l’influenza del brand nell’acquisto di un prodotto.
Tra i tanti termini importati dal vocabolario inglese, “brand” è sicuramente uno dei più diffusi: indica il marchio di un’attività, che la identifica e la rende riconoscibile al pubblico. E proprio per questo il brand ha un ruolo fondamentale: deve restare impresso nella mente di chi lo vede, permettendogli, poi, di associarlo in qualsiasi momento alla relativa azienda.
Semplici ed esplicativi power point ci hanno illustrato le varie strategie di mercato solitamente applicate nella scelta dell’articolo, del packaging, del prezzo e del luogo in cui questo verrà successivamente distribuito.
È necessario, quindi, che i soggetti economici, in questo caso le imprese, abbiano contezza del contesto economico, politico, sociale, ma soprattutto culturale in cui intendono investire, al fine di realizzarne il massimo profitto.
Curare l’estetica degli strumenti utilizzati (Visual Strategy) è uno dei primi passi da compiere per rendere il proprio brand riconoscibile. Il logo, i colori prevalenti, i font utilizzati, il pay off, la grafica del materiale promozionale, il web design del sito, sono tutti elementi di un unico progetto che deve apparire chiaro, preciso e di impatto: un consumatore impiega pochissimi secondi a capire se quello che vede gli interessa e a farsene un’idea che sarà poi difficile da modificare.
Quindi, la prima impressione è assolutamente determinante!
Bisogna che le idee siano forti e facilmente memorizzabili perché, come disse Bob Noorda: “Quando disegno un marchio lo faccio avendo presente l’aspetto culturale, non solo quello commerciale, di un’azienda”.
Arte e marketing spesso si sono incontrati, dando vita a pregevoli espressioni grafiche che fotografano determinati periodi storici, evidenziando il rapido mutare dei costumi sociali.
La storia della pubblicità deve molto al lavoro di pittori, artisti e fotografi: per esempio, il già citato Bob Noorda che disegnò il logo di Enel, della Feltrinelli, della Mondadori; o il futurista Fortunato Depero che con il suo estro contribuì a rendere noti prodotti come l’Acqua San Pellegrino, il Bitter Campari e il liquore Strega.
Simona Speranza VAE Liceo Bianchi Dottula Bari
Quando arte & marketing si incontrano
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- Inserito da Laura Triggiani
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