Grazie all’autorizzazione del preside, che ha finanziato un progetto originale e creativo, lo scorso dicembre noi studenti dell’ Ites Les abbiamo avuto l’opportunità di riqualificare alcuni spazi del nostro Istituto con la collaborazione di ragazzi esperti di Street Art. Ci siamo divertiti nel dipingere e abbellire liberamente, ma con forte senso di rispetto e responsabilità, i corridoi della nostra scuola. Attraverso competenze consolidate e supporto continuo, abbiamo appreso nuove tecniche per la realizzazione dei murales, arricchendo così il nostro bagaglio culturale. Liberi di esprimere passione ed emozioni, orgogliosi poi dell’impegno e del lavoro svolto, abbiamo imparato soprattutto il vero ”senso civico”, il rispetto per l’ambiente e per il bene pubblico. Si perché stencil, spray e stickers sono strumenti utilizzati per esprimere una forma "ribelle" di arte . . . quella di scrivere e disegnare in spazi luoghi pubblici, che ha accompagnato l’uomo fin dai primi passi della sua storia. Il termine murales indica appunto ogni tipo di pittura, realizzata su pareti esterne; invece, i graffiti nascono da scritte che poi si sviluppano ingrandendosi, formando dei veri e propri disegni, fino a sfociare nella famosa "Street Art",così definita dai media.
Nasce come parte della cultura underground americana negli anni ’70 e si esprime attraverso i writer, artisti di strada, di grande talento, distinti dal fatto che non usano una tela come base, ma i muri delle nostre città…distinguendosi e condannando coloro che invece, attraverso una degenerazione di tale arte ,si trasformano in veri e propri “vandali”, imbrattando con tag o scritte offensive mezzi pubblici o edifici di interesse soprattutto storico e artistico.
La differenza tra atti di vandalismo e il writing, o graffitismo, la si trova nelle motivazioni che spingono a dipingere. Tale fenomeno colpisce con un tale impatto da non poter esser frainteso . . . perché, aldilà delle motivazioni personali che possono essere varie, è inteso come veicolo di messaggi positivi e di espressione emotiva e creativa . . . senza alcun tipo di degenerazione . . . nella conferma che l'arte, qualunque volto assuma, deve essere "rispetto".
Angelo Matera, I AL "Ettore Carafa", Andria