Violenza, Aggressività, Crudeltà, Prevaricazione, Oppressione sono ancora realtà nel 2021?. Si può davvero ancora accettare questa camera ardente, capace di infuocare l’animo umano di repressioni, malessere e impotenza dinanzi ad un mostro più grande di noi stessi, arduo da sconfiggere con la nostra flebile forza?.
È in giornate come queste, dove la luna lascia il posto al Sole, il mondo inizia ad essere abitato, gli uccelli che preannunciano il verificarsi di una nuova avventura giornaliera, che balza ai miei occhi quell’assetto micro della società che celebra il silenzio sotto forma di parole assordanti che vorrebbero gridare al mondo intero “STOP AD OGNI FORMA DI BULLISMO”.
“I numeri sono preoccupanti: il 68% di 6.000 adolescenti compresi tra i 13 e 23 anni dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. Ragazzi e ragazze esprimono sofferenza per episodi di violenza psicologica subita da parte di coetanei (42,23%) e in particolare il 44,57% delle ragazze segnala il forte disagio provato dal ricevere commenti non graditi di carattere sessuale online, conosciute come “trolling””.
Sembrerà difforme ma è tipico correlare l’origine della rete comunicativa quale Internet a sfaccettature ombrose, in quanto si rimane attratti da questo mondo che poi si rivela essere crudele: occorre instaurare da subito un feeling, fare delle foto poco rigorose nei costumi ed il gioco è fatto. Da lì a poco, tutti i connotati potranno viaggiare liberamente nel “lato oscuro” che presenta google ed essere marchiati a vita da una ideologia senza confini. Ma non solo, è il caso dei cosiddetti “leoni da testiera” che colmano la loro vita così frustrante e dissoluta come un’essenza che non sa di nulla, ridicolizzando gente che magari si ritrova con una serie di problematiche che gravitano intorno al loro essere e che cercano di prevaricare con un sorriso. Inoltre persistono, anche se minoritari, vecchi pregiudizi da sconfiggere, il 15,21% dei ragazzi considera come una “ragazza facile” colei che decide di condividere foto o video a sfondo sessuale con il/la partner. Stessa connotazione che si riscontra con l’arcaico lemma dello “stuprum”, atto illecito da parte di figure femminili di “prestarsi” ad un uomo differente dal marito che comporta per quest’ultimo il diritto di sentirsi libero di esercitare violenza repressa spudoratamente.
“ N o n b a s t a g u a r d a r e, o c c o r r e g u a r d a r e c o n o c c h i c h e v o g l i o n o v e d e r e, c h e c r e d o n o i n q u e l l o c h e v e d o n o”.
Il ruolo che rivestiamo ha spesso molto a che vedere con il “concetto di sé” e l’autostima. Per “concetto di sé” si intende la teoria che ognuno sviluppa riguardo a sé stesso e cioè la percezione e la cognizione delle proprie caratteristiche, delle credenze riguardo se stessi e alle proprie capacità; in sintesi l’impressione che ogni individuo ha e che pensa lo contraddistingua dagli altri. Anche i testimoni, veri e propri spettatori degli atti di bullismo, possono subire delle conseguenze, in quanto sono chiamati a scegliere se agire in favore della vittima o dell’autore, oppure ignorare l’avvenimento, fino ad arrivare a mettere in atto comportamenti omertosi. A livello psicologico gli spettatori possono sviluppare un senso di colpa o attivare complessi meccanismi di difesa per far fronte a situazioni traumatiche. Talvolta inoltre, emerge una mancata percezione della gravità delle azioni che rientrano in questa sfera, fino ad arrivare a sottovalutare le conseguenze del fenomeno. Uno dei tanti personaggi pubblici vittime, è stata l’ex Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: lo ha rivelato poche settimane fa, nel corso del Safer Internet Day 2021 “Together for a better internet”.
“#Mai più bullismo”, è così che si intitola il primo social coach televisivo incentrato su questo fluente tema: trasversale perché interessa tutti, anche le famiglie, la scuola e le istituzioni. Le storie sono ambientate direttamente nelle classi per un diario di immagini e racconti senza filtri che usa il linguaggio dell'adolescenza. Sono storie veritiere che si intersecano come grovigli di filo spinato che segnano la nostra esistenza. Occorre tanto?. Bisogna farlo.
Non far caso a chi un giorno sceglierà di farti male, a chi ti dirà “non ce la farai” perché lui ha fallito prima di te. Tu resta per chi sa chi sei, per chi ti chiede come stai, per chi ti dice sei bella/o, anche quando tu non lo vedi. Tu resta per chi non andrà da nessuna parte, se non con te. A te che sei tutti gli “andrà bene”. Guardati, va tutto bene.
Marika Mazzone IV Bu, Liceo Bianchi Dottula - Bari