“Ben ritrovati cari telespettatori e care telespettatrici, qui è la vostra inviata Alessandra che vi parla! Quest’oggi ho in serbo per voi un’intervista davvero speciale...
Infatti, intervisteremo il grande imperatore Claudio, appartenente alla dinastia Giulio-Claudia, che ha governato sulla città di Roma dal 41 d.C. al 54 d.C.
Illustrissimo, che piacere e che onore poter parlare con lei!”
“Piacere mio, mia cara, sono molto contento di essere qui con lei”.
“Benissimo, allora, se non le dispiace, inizierei subito con le domande; lei ha la fama di essere un uomo molto timido e moderato, tuttavia ciò non le ha impedito di governare in maniera abile e capace, nonostante in molti abbiano sempre cercato di mettere da parte la sua autorità ed accantonare il suo potere... Quali sono le opere e le riforme, tra quelle da lei compiute, che ritiene essere veramente innovative per il miglioramento dell’organizzazione amministrativa e militare romana?”
“Ebbene, come lei ha legittimamente ribadito, purtroppo non ho mai potuto godere di piena fiducia da parte di coloro che hanno collaborato con me... Tuttavia, sono comunque soddisfatto di ciò che ho realizzato in questi anni, in particolare mi soddisfa molto la riorganizzazione del sistema amministrativo e giuridico, e dell’assetto delle attività burocratiche effettuate durante il mio principato; inoltre, opere la cui realizzazione mi riempie di orgoglio sono anche l’ultimazione della costruzione dell’acquedotto romano, iniziata da mio nipote Caligola, mio predecessore, e la conquista delle province danubiane e della Britannia, che mi hanno permesso di ampliare l’impero, uno dei progetti, a mio parere, tra i più grandiosi della storia”.
“A proposito di suo nipote, l’imperatore Caligola... Come abbiamo visto, la sua fine non è stata delle migliori... Cosa pensa abbia portato senatori e pretoriani ad organizzare una congiura contro di lui, e a nominare, in sua successione, proprio lei, suo zio?”.
“A mio parere, una domanda di questo tipo può ammettere una vasta gamma di risposte... Ritengo semplicemente che mio nipote abbia compiuto delle scelte sbagliate, e queste hanno fatto sì che, in un certo senso, attirasse a sé l’odio dell’alta popolazione romana. Certamente, un governo di tipo dispotico ispirato all’organizzazione delle monarchie orientali non è di certo la scelta giusta per la nostra amata Roma ed i suoi cittadini... La smania di potere non è accettata volentieri. Per quanto concerne, invece, la scelta del successore, credo che abbiano indicato me per la mia pacatezza e la mia disponibilità a collaborare con il Senato, ma anche per la mia esperienza, data dalla mia età ormai piuttosto avanzata”.
“Il bilancio del suo governo non è, fortunatamente, negativo, ma vi sono stati molti punti oscuri...Sono ricaduti su di lei diversi capi d’accusa, il più ingente dei quali, probabilmente, è stato quello riguardante le sue mogli, accusate di manipolare le sue decisioni, e di esserle perfino infedeli!”
“Credo, sinceramente, che si potrebbe essere capaci di dire qualunque cosa pur di infangare un imperatore! Certamente, è più facile attaccare se l’imperatore in questione è conosciuto per essere un uomo introverso ed equilibrato... Non mi esprimerò riguardo le voci sul conto delle mie mogli e la stampa non potrà far altro accettarlo, posso solo dire che le mie scelte, anche in campo privato, sono sempre state ponderate; il mio matrimonio con Messalina mi ha dato due figli, Ottavia e Britannico, mentre, durante il mio successivo matrimonio, ho adottato Nerone, figlio di Agrippina, che ancora oggi educo come fosse mio figlio legittimo... Chissà che uomo sarà quando crescerà”.
“Imperatore, nonostante gli impedimenti dovuti alla balbuzie e a problematiche di altra natura, il suo governo ha rivoluzionato anche l’assetto politico romano; quale cambiamento ritiene sia stato assolutamente prioritario attuare?”
“Certamente, ritengo fosse necessario permettere ai Galli appartenenti ai ceti sociali più elevati di ricoprire cariche pubbliche, e, soprattutto, ritengo che sia stato opportuno concedere la cittadinanza ai veterani non romani”.
“Un’ultima domanda, illustrissimo... Lei che è un uomo di cultura, appassionato di studi letterari… Pensa che sia importante per un imperatore una vasta conoscenza culturale, o ritiene sia più necessario essere pragmatici e possedere le conoscenze basilari riguardanti le tattiche militari e politiche?”
“Personalmente, considero essere di primaria importanza la cultura! Essenziale ed imprescindibile è la conoscenza intellettuale, oltre a quella fattuale, così da poter guidare la propria popolazione con sicurezza e consapevolezza”.
“La ringraziamo di averci dedicato del tempo, e di essere stato così disponibile nel rispondere alle nostre domande! Speriamo di poterci incontrare nuovamente prossimamente, per discutere della futura evoluzione del governo romano”.
“Senz’altro, grazie a voi”.
“Ringraziamo anche tutti i nostri telespettatori, per quest’oggi da Roma è tutto, linea allo studio!”
Michea Alessandra – Liceo “G. Bianchi Dottula” Bari - classe 4^BU Scienze umane