Dobbiamo imparare ad andare oltre noi stessi per ritrovarci. Una figura centrale all'interno del rinnovamento cristiano della prima metà del Novecento è quella di Dietrich Bonhoeffer, un prete protestante luterano. Bonhoeffer nasce nel 1906 e morirà nel 1943 nel campo di concentramento di Flossenburg. Riuscirà a far convivere perfettamente uomo e Dio nel mondo, ma probabilmente questo risultato unico e straordinario è dovuto al suo essere protestante luterano, quindi grazie ad una formazione diversa, in quanto per un cattolico sarebbe stata un’operazione complicata; non a caso la sua riflessione filosofica e teologica lo rendono una voce veramente originale all'interno del cristianesimo della prima metà del Novecento.
Parla del ruolo e della missione del cristiano nel mondo e nella storia. Si focalizza sull'impegno concreto dell'uomo nella storia di un mondo in cui la modernità, la tecnologia e il progresso sembrano mettere da parte la cristianità ed il messaggio evangelico, in un mondo in cui c'è anche il dominio dello Stato, della violenza politica e l’affermarsi del fascismo e del nazismo. In questo mondo, quale ruolo deve e può giocare il cristiano? Il cristiano deve dialogare con tutta quella parte di società che metta al centrol'uomo, è importante ribadire l'autonomia dell’umano in quanto l'uomo ha raggiunto una maggiore età.
Bisogna avere fede in un mondo senza Dio, un mondo cioè che fa a meno di un Dio come tappabuchi delle nostre sofferenze, mancanze e problemi. Si dovrebbe riconoscere la sua grandezza indipendentemente da queste cose “futili”. Questo Dio non èun vero Dio, non è il Dio del presente e non potrà essere il Dio del futuro. Non un Dio che emerga soltanto per calmare gli animi o colmare le lacune. Dunque questa prospettiva va abbandonata. Lui farà queste affermazioni mentre è recluso ad Aushwitz, quindi quando ne avrebbe avuto più bisogno, tuttavia si renderà conto che proprio in quel posto Dio non c’è, non riesce a trovarlo da nessuna parte. Si chiede come potrebbero accadere tutte quelle barbarie se Dio davvero ci fosse.
Allora Dio dov’è? La differenza sta nel capire che secondo Bonhoeffer, Dio non è un’entità sovrannaturale che sta nel paradiso, ma è un uomo come noi e quindi noi tutti dovremmo abituarci a vivere come se Dio non ci fosse, senza chiedere sempre aiuto. Dio non deve esistere perché ne abbiamo bisogno in un momento, ma deve farlo a priori. Se impariamo a camminare sulle nostre gambe, da soli, avremmo una relazione più sana con Dio, perché altrimenti sarebbe solo una sorta di sfruttamento.
Alessandra D'Alessandro - Liceo "G. Bianchi Dottula" Bari - classe 5^CU Scienze umane