IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Zingarelli, autore pugliese e studioso di Dante, con il suo lavoro intendeva colmare una lacuna nel grande e variegato capitolo “Le Regioni, le Città d’Italia e Dante”, un legame importante tra Dante e la città di Bari che viene celebrato e portato a conoscenza delle giovani generazioni.
Molti i momenti da ricordare: dal 1321, data della morte del celebre poeta fiorentino, al 25 aprile del 1900, anno della conferenza, tenutasi proprio nel capoluogo pugliese, durante la quale il forte rapporto tra Dante, la Puglia e la città di Bari fu raccontato dall’illustre linguista Nicola Zingarelli, fino al 1922, quando fu pubblicata la prima edizione in volume del suo Vocabolario della lingua italiana.
Intorno al 900 il linguista pugliese Nicola Zingarelli dedicò un saggio a Dante e la Puglia. Zingarelli notava che ricorreva spesso nelle opere dantesche il nome Puglia e il suo derivato pugliese. Anche se non nel significato geografico effettivo, esso era un riferimento al sud, non delimitato strettamente a quella che noi oggi definiamo Puglia.
Infatti Dante si richiama alle battaglie pugliesi per descrivere l’inferno nella nona bolgia: definisce «fortunata» la terra di Puglia, pur nel suo «sangue dolente». Ma fortunata, fa notare Zingarelli, sta per travagliata da rapidi mutamenti di fortuna.
Dante delinea anche i confini geografici «di quel corno d’Ausonia» che è il reame di Puglia, in cui cita anche Bari. Zingarelli si chiede se Dante sia mai venuto a Bari, ma reputa improbabile che sia venuto in Puglia nonostante il fascino di San Michele e la grande passione (trattenuta perché inviso alla Chiesa) per Federico II, Puer Apuliae.
Comunque nel de vulgari eloquentia, dividendo l’Italia non tra nord e sud ma tra versante adriatico e tirrenico, Dante parla dei quattordici dialetti principali d’Italia e cita il pugliese.
Zingarelli nota che Dante non conosce le diversità radicali tra i dialetti come «il foggiano (dauno), il biscegliese, il barese (peucezio)». Il poeta si riferiva all’idioma meridionale e lo definisce sconcio e barbaro», «turpitur barbarizant»; tuttavia, elogia i poeti pugliesi che si discostano dal loro dialetto e poetano in modo pulito.
Preso d’amor patrio, amor pugliese e amor dantesco, Zingarelli arriva a sostenere sulla base dei personaggi e degli eventi storici accaduti in Puglia che «il nucleo storico dell’Unità d’Italia, possiamo dirlo senza tema di errare, sta nella Puglia; il tema intellettuale di essa sta sinceramente in Dante».
Infine, ricordiamo che nel sesto centenario dantesco, il 1865, sorse a Bari un comitato di dantisti, ancora attivo oggi.
Albergo, Barbone, Luceri - classe 3^AL Liceo "Bianchi Dottula" Bari

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