I)-Buongiorno a tutti, siamo qui, sull'isola di Sant'Elena...
Abbiamo viaggiato nel tempo… ed eccoci qua,quest’oggi vi proporremo un’intervista alquanto speciale, non ci crederete mai, ma ecco a voi… Napoleone Bonaparte!
Sì, proprio lui: il condottiero dei condottieri, il grande Imperatore dei Francesi!
Buongiorno Napoleone, grazie per aver accettato di registrare quest'intervista!
N)- Oh beh non c’è bisogno di ringraziarmi, non è che avessi chissà quali grandi alternative e poi… tutto va bene purché la gente parli di me, anche se ormai… dopo le mie grandiose vicende... è difficile che mi si scorda facilmente !
Voi sapete chi sono, ma voi?
I)- Oh ci scusi imperatore, noi siamo delle inviate del Bianchi Dottula!
N)- Bianchi Dottula? Di quale arcipelago fa parte?
Non mi sembra di averla ancora conquistata... Sarà solo questione di tempo...
I)- Siamo italiane! E pare che lei l’Italia la conosca fin troppo bene!
N)- Oh sì… l'Italia, siete dunque qui per farmi la predica!? Non è mica colpa mia se credete a tutto!
Volete le mie scuse per il Trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797 per aver ceduto nelle mani degli austriaci il Veneto come mi rimprovera Foscolo?
Oppure dedicarmi una poesia? come il vostro … amico? Mmm… Manzoni?!!
I)- Beh si… lei ha creato davvero molto scompiglio… ma siamo qui solo per farle alcune domande, incominciamo!
Riguardo tale discorso… ma lei credeva davvero negli ideali della rivoluzione ?
Come primo incarico il direttorio le affida la campagna d’Italia nel 1796.
Lei è amato da noi, perché ci ha traditi?
N)- Oh sì, ci credo ancora adesso… so dove volete arrivare… e vi rispondo di sì, ho usato la rivoluzione per salire al trono. E’ stato molto facile.
Come ho già detto siete tutti brava gente, gli Italiani, ma sciocchi, vi ringrazio per la vostra disponibilità!
Pensavate davvero che vi avrei soccorso e avrei cacciato gli austriaci?
I) In Francia com'era la situazione politica?
N)- Il direttorio era ormai in crisi da tempo e per me.. sinceramente... farne parte era riduttivo e infatti nel 1799 avviai una sorta di colpo di stato: conosciuto come il colpo di stato del 18 brumaio.
Conoscevo però la fine che aveva fatto Robespierre… avevo paura succedesse anche a me, e dunque decisi di procedere con cautela cercando di ottenere l'approvazione del popolo.
Venni identificato come un presidente repubblicano che voleva fare il bene della nazione francese e scelsi la forma politica del triumvirato, composto da me e dai miei due fedelissimi Sieyès e Ducos. Pubblicai anche una nuova costituzione, che entrò in vigore a febbraio del 1800, chiamata la “costituzione dell'anno VIII”.
I)- Eri dunque un console... perché hai continuato a fare tante guerre? Qual era il tuo piano?
N)- Beh è chiaro, non volevo rimanere tale, volevo diventare imperatore e per diventarlo l'unica soluzione era fare guerra.
Il mio piano era infatti quello di conquistare, nazione dopo nazione, tutta l'Europa.
Arianna Amoruso - classe 4^BU Liceo delle Scienze umane "Bianchi Dottula" Bari
Intervista (im)possibile a Napoleone
- Dettagli
- Inserito da Lia De Marco
- Visite: 226