Al giorno d’oggi a noi ragazzi viene nella maggior parte dei casi imposto di studiare anche quelle discipline che crediamo non siano utili in una nostra futura carriera, che sia quella di un medico o di un commerciante,basti pensare alla Storia.
Esiste più di un motivo per cui studiarla, forse non per trovare il lavoro dei nostri sogni, ma per imparare a stare (al passo) col mondo, sì! Una buona conoscenza della Storia può aiutare a comprendere il senso di ciò che ci circonda sia dal punto di vista politico che economico e sociale, a meno che non si voglia vivere da eremiti. La vita dell’umanità è una serie di corsi e ricorsi storici, questo perché l’animo umano è sempre lo stesso e quindi si tendono a ripetere gli stessi errori e, per evitarlo, non ci è più possibile vivere senza determinate conoscenze. Ogni problematica ci riguarda anche se spesso ci si sente estranei da ciò che accade nel mondo:i fatti di cronaca,gli squilibri economici,le malattie, i conflitti,insomma da quella che ormai è la nostra vita. Sperare che le cose si aggiustino da sole, non è una buona soluzione , per questo bisognerebbe risvegliarci di fronte alla realtà. L’aumento della violenza,dell’odio,dei crimini è capace di moltiplicarsi come un virus che non si combatte con nessuna medicina;questo aumento contagerà tutta l’umanità, come avvenne con le antiche pesti,per questo abbiamo l’obbligo di fermare il nuovo ‘virus’ della società attuale ,essendo consapevoli dei disastri che potrebbe creare. Uno degli elementi, o potremmo definirla anche un’arma, per combattere l’ignoranza è proprio lo studio. Ricordiamo che Socrate professò che,considerandosi ‘ignorante’, egli era più saggio di coloro che invece, essendo ‘ignoranti’,continuavano a sostenere di essere sapienti. Se fossimo stati ‘sapienti’, nel 2016 non avremmo assistito allo spiacevole accaduto in Francia, presa come mira dai terroristi dell’ISIS per i più vari motivi, uno tra i quali è che lo Stato Islamico è ossessionato con la storia e l’onore,e accusa la Francia per lo smembramento dell’Impero Ottomano e l’abolizione del califfato dopo la prima guerra mondiale ed è quindi essenziale per la sua visione del mondo che le vecchie potenze coloniali siano sconfitte. Potremmo ben affermare,quindi, che non ci sono stati progressi anche a distanza di molti anni,in quanto l’unica soluzione per l’uomo è quella di dichiarare guerra per vendicarsi, o per il solo bisogno di sentirsi ‘vincitori’. La conoscenza del passato è ,quindi, uno strumento di crescita e di acquisizione della consapevolezza di ciò che è stato e di ciò che sarà.
Vanessa Pellegrini, Liceo T. Fiore di Terlizzi, III Aes
