“New York era un luogo inesauribile, un labirinto di passi senza fine: e per quanto la esplorasse, arrivando a conoscerne a fondo strade e quartieri, la città lo lasciava sempre con la sensazione di essersi perduto.”
Ecco come Paul Auster, scrittore e poeta statunitense, ha tentato di descrivere una delle città più conosciute e amate di tutti i tempi: New York. Non soltanto lui, ma anche tantissimi altri scrittori hanno cercato di descrivere questa città, ma è impossibile racchiudere in poche parole la grandezza, la bellezza e tutte le emozioni che la Grande Mela suscita in ciascuno di noi. Specialmente se sei una ragazza come me che, per la prima volta , a soli diciassette anni, non soltanto ha l’opportunità di visitare questa enorme città, ma ha anche l’onore di poter partecipare ad un evento mondiale. Il progetto a cui ho aderito, NHSMUN (National High School Model United Nations), viene organizzato ogni anno nella città di New York e vede non solo l’incontro ma principalmente il confronto tra circa 3500 studenti provenienti da ogni singola parte del mondo; consiste in una vera e propria simulazione di ciò che accade durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ad ogni ragazzo viene assegnato un Paese diverso che dovrà rappresentare all’interno di una delle tante commissioni e agenzie diplomatiche che compongono l’ONU. In questo modo, ogni singolo studente veste le parti di un delegato del Paese assegnato, incentivato a studiare la politica, la geografia, l’economia di quel paese, poiché scopo principale è quello di farsi portavoce degli interessi di quel determinato Stato al fine di concretizzare le attività di negoziazione e dibattito attraverso la redazione delle Risoluzioni finali. È stata un’esperienza in grado di farmi conoscere questo mondo a me estraneo fino a questo momento: la politica. Un’esperienza che ti forma non soltanto sotto il punto di vista scolastico, ma soprattutto ti dà l’opportunità di provare personalmente e di capire la figura importantissima del delegato. Ma anche è un’esperienza che mette in comunicazione, che mette in contatto diretto, ragazzi che provengono da parti opposte del globo terrestre, accomunati dallo stesso piacere di sperimentare cose nuove e mettersi in gioco. Un’avventura magica che si è conclusa nel migliore dei modi: la cerimonia di chiusura dell’intero progetto si è tenuta nell’Aula dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite all’interno del Palazzo di Vetro. Eravamo tutti emozionati all’entrata nel Palazzo e pensavamo continuamente che tutto questo non poteva essere vero, che noi , in quel preciso momento, eravamo in un luogo che forse avremmo continuato a vedere solo in televisione, se non ci fosse stata presentata questa opportunità. Sembrava tutto cosi surreale, eppure è accaduto veramente.
Maria Cuocci Martorano, IV D/SU, Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane “F. De Sanctis” - Trani
