IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Nelle fiabe non si insegna ai bambini che esistono i draghi, perchè loro già lo sanno, ma si insegna che i draghi si possono sconfiggere.

IMG 20161027 WA0016Ed è questo cio che hanno fatto persone come Boris Giuliano: non hanno detto che la mafia c'è, ma che può essere sconfitta. Boris Giuliano è stato un poliziotto italiano, ufficiale e investigatore, il quale ha lasciato la sua vita tranquilla che si era creato a Milano, per trasferirsi con la sua famiglia a Palermo, città con un problema allora ancora sottovalutato dallo Stato: la mafia. Una città in cui le sentenze non si discutevano in tribunale, ma nelle ville dei magistrati, perchè tutti erano amici di tutti. Boris Giuliano sentì il richiamo della sua terra, pur sapendo che questo lo avrebbe messo in pericolo. Fin da subito lui e la sua squadra lavorarono senza sosta: al mattino sapevano quando andavano a lavorare, ma la sera non sapevano mai quando e se sarebbero tornati a casa. Ma la loro era una lotta impari, soprattutto con i pochi strumenti a loro disposizione: erano come i contadini che sono obbligati, in mancanza di strumenti adeguati, a scavare la terra con le mani. Ma nello stesso momento utilizzò al massimo quelli che aveva a disposizione: in particolare capì l'importanza di trasmettere le notizie perchè chi sa si schiera. Boris aveva capito la mafia, aveva intuito i collegamenti tra le famiglie mafiose siciliane con i parenti in America, ma anche loro avevano capito lui..avevano capito che la sola soluzione era ucciderlo. Lui stesso capì di essere a rischio, e per la sua umanità, con orgoglio e tenerezza protesse i suoi colleghi in ogni modo. Ma alla fine , dopo aver ricevuto diverse minacce, fu ucciso da cosa nostra il 21 luglio del 1979, colpito alle spalle ben 7 volte. Il suo senso del dovere lo portò davanti alla morte e nonostante ciò credeva di non fare nulla di eccezionale, ma solo ciò che era giusto fare. Se tutti in quella Palermo si fossero comportati così, forse Boris non sarebbe stato ucciso. Noi oggi dobbiamo ricordarlo. Ricordarlo significa avere la volontà di tenere gli occhi aperti, di non abbandonarci ad una comoda  irresponsabilità. Significa onorare la sua memoria accettando ciò che lui ci ha insegnato e facendolo splendere in piena luce. E così anche noi potremo raccontare che la mafia c'è, ma che noi , insieme, la sconfiggeremo.
Eliona Lekli 5B \LES Liceo "E. Palumbo" Brindisi

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