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Lo scrittore Andrea De Carlo, è nato e cresciuto a Milano, ove si è laureato in storia contemporanea. Il suo primo romanzo “Treno di panna” ha riscosso molto successo, attirando anche l’attenzione di Italo Calvino, il quale ha curato la quarta copertina. Il suo scritto più famoso è “Due di Due”; altri libri importanti sono “Di noi tre”, “Nel momento”, “Pura vita”, “Tecniche di seduzione”, “Uccelli da gabbia e da voliere”, “Arcodamore” e “Cuore primitivo”. Essi, insieme ad altri suoi romanzi, sono stati venduti in milioni di copie e tradotti in ventisei paesi. Nel 2016, ha pubblicato, per i tipi di Giunti, il suo diciannovesimo libro, “L’imperfetta meraviglia”.

Il romanzo, ambientato in Provenza, narra le vicende, suddivise in tre giorni, di una ragazza italiana, Milena Migliari, e di un rocker, Nick Cruickshank. La ragazza, gelataia artigianale ha deciso di chiudere le storie d’amore con gli uomini e di provare ad iniziare una relazione con una donna, Vivianne. Nick, invece, è stato già sposato due volte, ha cinque figli, e si accinge a sposare per la terza volta Aileen, una donna energica e decisa. Le due coppie sono in crisi. Sia Milena che Nick si domandano da quanto tempo l’incanto dei primi tempi è svanito. Questa problematica porta i due protagonisti a scegliersi.

Il titolo L’imperfetta meraviglia è il nome della gelateria di Milena, ma esso può indicare anche quella sensazione che si coglie quando ci si innamora. In amore, infatti, dopo aver gustato la perfezione dell’attimo, si può percepire che la meraviglia sta per dileguarsi, “come una crepa che si allarga sulla superficie di una bellissima coppa di porcellana.”

Il romanzo prevede che i personaggi siano disposti secondo uno schema binario: Nick e Milena, Aileen e Vivianne. I protagonisti si corrispondono sul piano emotivo e si muovono estemporanei nel mondo; il bacio che i due si danno nella casetta nel bosco simboleggia la passione quasi ancestrale, scandita da una pulsione irrefrenabile. Le coprotagoniste, invece, si corrispondono sul piano razionale. Esse predispongono, organizzano e calendarizzano. In particolare, Vivianne è l’esatto contrario di Milena: è tutta ragione e nessuna emotività. Ella vuole avere un figlio, grazie alla fecondazione assistita, ma Milena è contraria a questa scelta, poiché tutto quello che rappresenta una radice la soffoca.

Aileen, prototipo della donna in carriera, invece, è un’imprenditrice di successo. È alta, magra, “dalle gambe belle e nervose” e ha “capelli a caschetto lucidi come una castagna d’India”. È concreta, immediata ed è sempre impegnata a cercare di programmare tutto alla perfezione; “mangiare poco è una delle manifestazioni del suo carattere, come dormire poco.” Nonostante la sua tendenza all’insonnia, è sempre lucida e operativa. Tutte queste qualità sono alcune delle caratteristiche che portano Nick ad innamorarsi di lei, ma ciò che più lo attrae è la sua concentrazione attenta e la capacità di fare collegamenti immediati.

Milena è una gelataia artigianale, che ha occhi cangianti, attenti e un po’ sognanti, ed è “chiara e morbida di forme; è una donna-bambina, una contemplatrice-guerriera, una femmina lunare e solare, contemporanea e antica”. Ella incarna perfettamente il tipo del personaggio liquido e déraçinée; si sente spesso spaesata ed è ipercritica verso se stessa e i propri limiti. Non prova nessun senso materno: infatti, non ha voglia di fare il più grande passo della sua vita, la fecondazione assistita, tanto desiderata da Vivianne. Tutto quello che simboleggia un legame più solido la opprime. Milena vorrebbe solo vivere l’immediatezza dell’emozione, senza domani e certezze, e farsi trasportare dall’imperfetta meraviglia.

Nick, infine, è un uomo molto cool, disinvolto e ha l’aria di un eroe maledetto, che si atteggia a stella del rock. L’equilibrio precario di Nick, minato da alcool e droghe, motiva la sua ispirazione musicale. Quando egli compone, infatti, si trasforma. Pur non avendo studiato musica, percepisce l’armonia che gli si snoda davanti agli occhi e “si muove improvvisamente in una giungla di suoni”. Comporre testi è un processo istintivo, quasi mistico, come per Milena lo è l’invenzione dei gelati, scovando la ricetta insolita.

Per concludere, quello di De Carlo è un romanzo che alterna il ritmo del rock, la leggerezza brillante e la profondità del tempo che tutto cambia e modifica: un continuo mutamento che è anche la bellezza della vita, perché dà la possibilità di essere veramente, fino in fondo, quel che siamo.

Deceglie Daniela e Lopez Alessia, 3°AuLiceo “G. Bianchi Dottula”

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