"La Natura Esposta", edito da Feltrinelli, viene pubblicato per la prima volta nel 2016 dal noto scrittore, poeta e giornalista Erri De Luca, che torna alla scrittura dopo un susseguirsi di vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto di recente. Questa è una storia che dichiara non sua, ma ispirata dalle vicende del suo amico Lois, scultore di bronzi.
Lo scenario principale si apre su un paesino dimenticato dal mondo in montagna, vicino alle Alpi che delineano i confini italiani. Il protagonista, del quale non si conosce il nome ma solo l'età vicina alla sessantina, "sa lavorare con le mani" e realizza piccoli souvenir con ciò che trova durante le sue passeggiate, si occupa anche di piccoli restauri in chiesette. La sua mansione più importante, però, consiste nell'accogliere "il mondo" portato dagli stranieri che vogliono attraversare la frontiera. Egli, assieme ad altri due suoi compaesani, conosce tutti i passaggi montani e fa da guida a coloro che "hanno per bussola un indirizzo in tasca". Lui, però, è diverso. Accetta il denaro offertogli per l'accompagnamento, come d'altronde fanno i suoi due compagni ma, a differenza di questi ultimi, alla fine del viaggio lo restituisce. L'uomo vuole rendersi utile in un'età in cui l'individuo viene definito inutile, rinchiudibile in un ospizio.
La cosa si viene a sapere e il protagonista viene esaltato come "santo dei monti", raggiunto dai media, dalle attenzioni che lui odia e dalle minacce dei compagni di attraversamento che lo costringono a lasciare il paesino.
L'uomo non si pone tanti problemi e va a svernare in una città vicino al mare. Lì trova lavoro grazie alla fiducia di un prete che gli affida il restauro di un crocifisso dei primi del Novecento. Il lavoro consiste nel rimuovere una censura marmorea, un drappo posizionato sui fianchi di Cristo per riportare la scultura alla nudità originale. Nel breve racconto l'uomo, occupato nel restauro e nella ricostruzione della "natura", si avvicina sempre più al Cristo visto come un giovane uomo, sottoposto alle sofferenze ed immolato per amore verso altri; egli ridefinisce la concezione di sacro, cioè qualcosa per il quale l'essere umano è disposto a morire, pone la divinità come un'entità che vuole essere "bussata, interrogata" , che contiene segreti che si rivelano con luci diverse, sguardi e tatto. Durante il suo incarico riscopre il suo fratello gemello, che pian piano riaffiora tra i suoi pensieri e si presenta come un individuo a sé. Il viaggio è spirituale, paradossale e, tuttavia, reale.
L'autore pone temi dissonanti e allo stesso tempo collegati alla perfezione: le migrazioni, la fede, l'arte e l'artista, la psicologia umana nei confronti del divino. Tutto ciò viene descritto con una scrittura asciutta e scorrevole che, di primo impatto, non lascia impressioni profonde ma porta il lettore a riflettere in un momento successivo. Il racconto, seppur breve, risponde e allo stesso tempo lascia tante domande in chi legge. Certamente apre diversi squarci interpretativi sulla fede: non puramente atea, non puramente osservante: “La Terra è un organismo vivente, questa è tutta la fede che posso”.
Il Liceo “G. Bianchi Dottula” di Bari attende a marzo il noto scrittore Erri De Luca per la presentazione del suo libro ed un dibattito che sicuramente saprà appassionare quanto questo suo ultimo lavoro nell’ambito del Progetto Lettura “Il Libro Possibile – Winter”.
Rebecca Izzo, IV Be – Liceo “G. Bianchi Dottula”, Bari