Si tratta di una tipologia di poesia caratterizzata da un flusso continuo di parole, con un ritmo molto cadenzato e libero da schemi sintattici. Vengono allestite delle recitazioni pubbliche, una sorta di gare tra artisti, che possono durare per ore. La slam poetry nasce da un'idea dell'operaio Marc Smith che organizzò una serie di reading a voce alta in un Jazz Club di Chicago. Molto presto l'iniziativa venne copiata in molte altre città degli Stati Uniti per poi approdare in Europa. Proveniente dalla strada, lo slam, così si definisce in gergo, è considerato da molti come una delle voci poetiche di controcultura più vive e rivoluzionarie del panorama letterario contemporaneo. Creando un legame tra testo e performance, tale corrente rappresenta un movimento a margine dei circuiti artistici tradizionali. Fondamentale è il rapporto che si stabilisce tra il poeta e il suo pubblico. La parola poetica si trasforma in un mezzo efficace per trasmettere messaggi di grande impatto o per discutere di problematiche sociali. Celeberrima è divenuta la lettura di Javon Johnson, Assistente Professore di Studi della Comunicazione alla San Francisco State University, che ha affrontato un motivo di stringente attualità, la difficoltà di crescere un bambino di colore in una società che non sembra aver superato i pregiudizi razziali. <<Sarò onesto. Non sono contento del modo in cui cresciamo i nostri ragazzi neri. Non mi piace il fatto che imparino a nascondersi dalla polizia ben prima di imparare a leggere [...] che siano trattati come problemi ancora prima di essere trattati come persone. In questo paese non possiamo permetterci di giocare a guardie e ladri se siamo sempre considerati questi ultimi. Non abbiamo il lusso di giocare alla guerra, perchè ne stiamo già combattendo una. [...] Sii nero, sii un ragazzo, divertiti. Perchè questo mondo ti obbligherà a diventare un uomo prima di quanto tu potrai mai averne bisogno.>>
La slam poetry dimostra come la poesia non sia vestigia che sa di stantio e di passato, ma possa aspirare a diventare una chiave di lettura per decodificare la complessità del presente e un mezzo per denunciare le storture del nostro tempo . Come bene chiosò Marc Smith; <<La poesia non è fatta per glorificare il poeta, essa esiste per celebrare la comunità>>.
Alessia Persia e Federica Delconte III AU LIceo Bianchi Dottula