Non si smette mai di imparare e di scoprire cose nuove. A Marzo il presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei beni storici Silvano Vincenti annuncia una grande scoperta. Sotto la selva che sovrasta l’opera di Leonardo da Vinci , la famosa “Vergine delle Rocce”, proprio sopra la figura di San Giovanni Battista, ci sarebbe un cane con un guinzaglio. La ricerca è stata condotta da Roberto Briggi, ricercatore del succitato comitato. Il quadro è custodito nel museo del Louvre di Parigi, dove si può ammirare in quest’opera l’incontro tra Gesù e San Giovanni il quale sarà poi battezzato nel Giordano.
Si tratta di un’opera impiantata in un ambiente cupo, quasi avvolto dalla nebbia, in cui tutti i personaggi sembrano collegarsi tra loro, grazie a gesti e sguardi. Nello specifico, la nuova scoperta del cane al guinzaglio rappresenta un atto d’accusa dello stesso Leonardo nei confronti della corruzione del Papato. Questa scoperta consente di dare un’interpretazione differente dell’opera, secondo cui l’uomo deve seguire solo i comandamenti di Dio e quindi seguire Gesù. L’aggiunta dell’elemento del guinzaglio non è casuale in quanto simboleggia nella caccia rinascimentale e medievale uno strumento che veniva usato per evitare che i cani mangiassero la preda.
Il presupposto tecnologico che ha permesso questa scoperta è stato l’utilizzo di un dispositivo semplice come la lente di ingrandimento, ovviamente avanzata, che ha permesso di sovrapporre, comporre e ricomporre ogni minimo dettaglio e particolare del dipinto. Una maniera implicita di Leonardo, quindi, per esprimere la richiesta di un cristianesimo rigoroso che segua davvero l’esempio di Cristo, attraverso l’uso di un pensiero che si trasforma, col tocco dell’artista, in immagine.
Stella Solenne III A – Liceo “Ilaria Alpi”, Rutigliano