Un articolo sul cibo, non sulla dieta o sul mangiare sano, ma sugli insetti. In base a queste considerazioni e a questi dati sembrerebbe che nel mondo gli insetti sono un alimento molto richiesto. Ad esempio nelle campagne cinesi è ormai una abitudine consolidata mangiare alcuni tipi di insetti, ed è infatti normale gustare fritti a base di ….formiche. In Africa invece sarebbero molto apprezzati i bruchi e …per giunta sarebbero confezionati e venduti in scatole. In Oceania invece sono molto graditi i coleotteri. Senza allontanarci molto, anche in Europa, precisamente in Francia e in Italia si usa mangiare le lumache. Certo, a primo impatto, possono sembrare disgustose per il nostro palato, in realtà non è così. Possiamo quindi pensare a un futuro non molto lontano in cui le nostre tavole saranno ricche di piatti di insetti? Se ci nutriremo con questi”nuovi” alimenti il nostro corpo subirà forse un cambiamento? Alcuni ricercatori dichiarano che gli insetti fanno parte della dieta di almeno due miliardi di persone, sarebbero un prodotto “ ecologico” in quanto per il loro ciclo di vita richiederebbero meno consumo di acqua, di terreno e una minore emissione di gas serra. Essi, secondo le riflessioni degli esperti, apporterebbero fino all’ 80% di proteine biodisponibili, oltre a minerali e fibre. Allora da domani, se ci capiterà di entrare in un ristorante particolare, potremmo richiedere tra i piatti del giorno formiche, grilli e cicale, per iniziare a provare un nuovo tipo di alimentazione. Ma siamo sicuri che sono tutti d’accordo con questa nuova cucina? E’ stato detto da altri studiosi che, nell’ uomo , possono generare intolleranze , allergie e infezioni. Possono essere accumulatori di alcuni contaminanti e possono trasferirli alla catena alimentare soprattutto se li facciamo crescere su rifiuti organici non omogenei. Parlando di cibo poi si può aggiungere che i grilli vengono trasformati in farina in alcune zone del mondo e che con questo”ingrediente” vengono preparate polpette. Durante il festival del cibo svolto a Mantova è stato dato un prezioso consiglio, imparare a riutilizzare e a non gettare quello che si mangia. Non tutto quello che mangiamo però deriva dalla giusta produzione. Come la carne che in alcuni casi viene riprodotta nei laboratori, questo fa sorgere in noi un dubbio: siamo sicuri che il latte che beviamo deriva dalle mucche? Anche quello in alcune aree del mondo viene ricavato dalle cellule di alcuni lieviti appartenenti al nostro patrimonio genetico. La domanda che in definitiva ci possiamo porre è “ ci possiamo fidare di questa nuova cucina?.
Trombetta Isabel, Liceo San Benedetto - Conversano