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Domenica 22 ottobre, al termine della partita Lazio-Cagliari, sono stati ritrovati, nella curva Sud dello stadio Olimpico, ma anche nei bagni della struttura, adesivi di Anna Frank, la famosa ragazza ebrea-olandese uccisa dai nazisti. Nella foto, la ragazza indossava la maglietta della Roma, il tutto era corredato da scritte antisemite. A chiosa dell’avvenimento, Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma commenta: ”questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport.”
"Noi eravamo completamente all'oscuro della questione" – afferma, a mo’ di scuse, il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio - "Parlo come presidente della Federcalcio e commissario della Lega di A. Tra l'altro, alla Figc, non compete il controllo della biglietteria, né il controllo della location dove viene organizzato lo spettacolo. Se ci sono provvedimenti di ordine pubblico, la tutela delle persone compete all'osservatorio. Per provvedimenti ideologici, tocca, invece, alla Procura Figc, ma soltanto quando i fatti si verificano, non prima. Noi abbiamo appreso dai media quanto è accaduto e subito comunicato tutto al procuratore: oggi le indagini sono state chiuse, nei primi giorni della prossima settimana si arriverà a qualcosa. Decide la Procura".
Il Presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha affermato che la squadra non ha mai manifestato atteggiamenti razzisti. Egli si è dichiarato intenzionato a chiarire questa situazione sgradevole: "La stragrande maggioranza della tifoseria laziale è antirazzista e contro ogni forma di antisemitismo. Sono qui per esprimere la nostra totale dissociazione da ogni forma di xenofobia, razzismo, antisemitismo. La società ha messo in atto tutte le iniziative per prevenire questi fenomeni e la maggioranza dei tifosi condivide la nostra posizione. La Lazio promuoverà un'iniziativa annuale, 200 persone faranno un viaggio annuale ad Auschwitz per mettere in condizione i ragazzi di capire di cosa stiamo parlando".
Anche il ministro per lo Sport, Luca Lotti, ha garantito di voler far luce sull’accaduto; attualmente, grazie al lavoro della DIGOS, della Scientifica e del Commissariato Prati, sono state identificate venti persone, tra cui tre minori, un cinquantaseienne e un quarantaseienne, ma solo dodici sono gli indagati; questi ultimi sono riconducibili a uno dei principali gruppi della tifoseria organizzata dalla Lazio, gli Irriducibili. Costoro, però, hanno smentito le accuse, affermando di non essere stati loro ad attaccare gli adesivi, ma, al contempo, hanno difeso i responsabili, sostenendo che quella azione era assimilabile ad uno “sfottò”. Ad oggi, i colpevoli rischiano una condanna da un anno a quattro anni, per istigazione razziale, e il DASPO, cioè il divieto di assistere a manifestazioni politiche, per aver violato l’articolo 1 bis del codice di giustizia sulla lealtà sportiva e l’articolo 11 sui comportamenti discriminatori.
Il Presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di gesto “disumano, contagiato dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo”: ha ricordato che "il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte, a opera della barbarie nazista, hanno commosso il mondo". L’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affermato che "Se io fossi il presidente di una squadra di calcio, domani scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor. E spiegherei ai ragazzi delle curve perché quando pronuncio il nome di Anna Frank mi vengono i brividi. Restiamo umani, amici".  
La Lazio, inoltre, ha provato a rimediare, portando una corona di fiori davanti alla Sinagoga; il gesto, però, è stato accolto con freddezza. Prima della gara tra Bologna e Lazio, verranno distribuite foto di Anna Frank a giocatori e tifosi: su tutti i campi di gioco, nel fine settimana, sarà letto un brano del “Diario di Anna Frank” e, prima dell'inizio delle partite, verrà osservato un minuto di riflessione. Infine, tutti i capitani delle squadre regaleranno una copia del diario di Anna Frank, insieme a quella di "Se questo è un uomo", di Primo Levi, ai bambini che li accompagnano sul terreno di gioco.
Daniela Deceglie e Alessia Lopez, 4Au Liceo Bianchi Dottula - Bari

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