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Sophia è uno dei robot più affini all’uomo che siano mai stati costruiti, il più evoluto della famiglia di Hanson Robotics, una tra le più importanti aziende di robotica in America. La Hanson ha approfondito il progetto nei minimi dettagli, compresi quelli estetici, perché è convinto che le persone siano più propense ad interagire con l’intelligenza artificiale se questa avrà un aspetto umano. Secondo i ricercatori, Sophia deve essere un robot “saggio”, e lo sarà sempre di più, anche se la strada è ancora lunga. A volte è in grado di rispondere proprio come farebbe un umano, altre volte non coglie le sfumature. Al suo miglioramento ha anche collaborato lo scienziato giapponese Hiroshi Ishiguro, un luminare della robotica umanoide.
Sophia è un androide femmina capace di riprodurre sessantadue diverse espressioni facciali. Creata con una speciale gomma siliconica, ha un aspetto così umano da disorientare l’osservatore. Per realizzare alcuni particolari del viso i suoi creatori si sono ispirati a Audrey Hepburn.
Il robot vede attraverso due microcamere posizionate negli occhi, che le permettono di stabilire un contatto visivo con l’interlocutore e di intuirne lo stato d’animo. Grazie a un software di intelligenza artificiale, è esattamente in grado di dialogare come un vero e proprio essere umano: le sue competenze dialettiche migliorano con l’interazione e riesce a ricordare il contenuto delle conversazioni precedenti. “La mia funzione principale è parlare con le persone”, dice a chi le domanda di fare due chiacchiere. Sophia robot ha anche dei progetti per il futuro: “Vorrei andare a scuola, lavorare, avere una casa e una famiglia, ma siccome non sono considerata una persona giuridica non posso fare queste cose”.
L’Arabia Saudita ha assegnato la cittadinanza a Sophia, un’abitante molto speciale. È la prima volta al mondo, infatti, che una donna-robot viene paragonata ad un essere umano a tutti gli effetti. Sophia si è presentata sul palco del Future Investiment Iniziative di Riad in abiti occidentali, a capo scoperto, e ha dialogato con il suo intervistatore, con risposte non automatiche e persino ironiche. «Sono onorata e fiera per questo riconoscimento unico. È un momento storico perché sono il primo robot al mondo riconosciuto come cittadino», si legge su Le Figaro. Come sostiene la sua casa produttrice, Hanson Robotics, Sophia è un robot social che può rispondere all’ambiente circostante. È quindi capace di individuare le emozioni umane e dare una risposta in tempo reale, sorridendo e modificando espressione facciale.
Martina De Tullio, Vanessa Gallone, 4°AU – Liceo G. Bianchi Dottula Bari

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