I lavori durarono 8 anni. Lo stile prevalente è quello neoromanico, per omaggiare la città di Bari: infatti, la Basilica di San Nicola, simbolo della città, è un esempio di romanico pugliese. Il palazzo sorge alle spalle del Teatro Comunale Petruzzelli (1903), altro simbolo di Bari.
Varcando il portone principale, in legno con intarsi in bronzo a forma di arcata (richiamo all’acquedotto romano), si accede all’atrio del palazzo, dove marmi pregiati rivestono pavimento e superfici verticali, con soffitto cassettonato in legno finemente intarsiato; da qui parte un percorso decorativo dedicato all’acqua: ovunque si notano decorazioni con simboli tratti dal mondo dell'acqua, compresi gli scaloni, i corridoi e le vetrate. Nel cortile interno c’è una fontana decorata a mosaico.
Gli arredi e le decorazioni del Palazzo dell’Acquedotto Pugliese sono un capolavoro liberty-decò dell’artista romano Duilio Cambellotti: il lavoro, che lo occuperà per quattro anni, gli viene commissionato nel 1930.
Cambellotti non lascia nulla al caso: ispirandosi al tema dell’acqua e avvalendosi di ditte specializzate per la produzione dei mobili, delle vetrate e delle decorazioni marmoree, in terracotta e ferro battuto, l’artista cura il disegno architettonico di alcune sale degli ambienti più rappresentativi del primo piano e dell’appartamento del Presidente, al secondo, e nei quali è autore della decorazione pittorica, dei pavimenti, degli arredi fissi e mobili, completati dagli apparecchi di illuminazione, i tappeti e addirittura delle maniglie; utilizza alcuni temi a lui cari come i cavalli, le fontane, il lavoro femminile e li adatta perfettamente al luogo prendendo ispirazione anche dal romanico pugliese: è possibile, infatti, ammirare affreschi con rappresentazioni di cavalli, rondini e giochi d’acqua sia al primo che al secondo piano.; un grande arazzo raffigura il ciclo di vita dell’acqua, dalla sorgente all’erogazione.
L’attenzione ai dettagli è estrema: frutto della poliedrica personalità dell’artista le piccole maniglie a forma di rondine stilizzata oppure gli intarsi in madreperla che rappresentano, con una sintesi tra decò e naive, un fiume che scorre. E ancora: volti femminili dai capelli d'acqua madreperlata, ulivi, caprioli, spighe, che richiamano alla terra (le Puglie).
L’acqua è la protagonista assoluta, non solo come elemento naturale, ma anche come celebrazione della costruzione dell’acquedotto in Puglia.
3^B LES Liceo Bianchi Dottula Bari
L’acqua, un bene prezioso
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- Inserito da Laura Triggiani
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