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“Artificial intelligence: è una minaccia?”
È difficile definire cosa sia un’intelligenza artificiale, perché molti provano a dare una definizione: per il dizionario De Mauro è <<l’insieme di tecniche e studi che porta alla realizzazione di macchine in grado di risolvere problemi e di riprodurre attività proprie dell’intelligenza umana >>.
C’è però chi definisce, l’espressione intelligenza artificiale, un ossimoro, quindi l’unione di due termini che creano un paradosso: perché attribuire la parola “artificiale” a una caratteristica umana, cioè l’intelligenza?
Evidentemente, non è un problema che si è posto John McCarthy, ovvero colui che coniò il termine “intelligenza artificiale” in occasione di un seminario di due mesi presso il Dartmouth College di Hanover, a cui invitò dieci ricercatori interessati alla questione. Ma queste tecnologie, sono o no un rischio? Potrebbero trasformarsi in un’arma nelle mani dei cybercriminali, perché andrebbero a minacciare la sicurezza: se pensiamo alle creazione di automobili a guida autonoma, cosa accadrebbe in mani sbagliate?
L'allarme arriva proprio da uno studio condotto da una ventina di ricercatori delle università di Cambridge, Oxford e Yale che si sono posti queste domande.
Le ipotesi di risposta a questi quesiti hanno portato a suppore che la tecnologia, ad esempio, potrebbe essere usata per insegnare alle macchine a diventare hacker, oppure i criminali potrebbero prendere il controllo delle auto autonome, causando incidenti, ma anche trasformare i droni in armi rivolti verso determinati obiettivi. Per quanto riguarda la minaccia alla sicurezza politica, gli hacker delinquenti potrebbero tranquillamente creare video falsi, ma realistici che riguardano i politici ignari di tutto questo, ma al solo scopo di fare propaganda.
Ecco che Sean O hEigeartaigh, direttore del Centro per lo studio del rischio esistenziale dell'ateneo di Cambridge, invita a informarsi su queste situazioni riguardanti un uso malsano dell’IA e rendersi conto che queste situazioni sono reali: “Ci sono scelte che dobbiamo fare ora”.

Miriana Patrun, IV A LES Liceo Ilaria Alpi - Rutigliano</p>"

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