IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Bauman è un filosofo e sociologo polacco, famoso per le sue riflessioni sulla società della postmodernità, da lui definita «liquida». Nel saggio “L'arte della Vita", uno dei suoi massimi capolavori, l’autore analizza la società odierna di consumatori, alla ricerca sfrenata della felicità. All'interno del saggio, ricorre spesso l'espressione «società liquida», una concezione sociologica che considera l'esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da strutture e caratteristiche in continua evoluzione.
Secondo il filosofo, l'incertezza che angustia la nostra società deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori sfrenati, evidenziando concetti come consumismo e globalizzazione. Per la maggior parte delle persone, la felicità corrisponde al tasso di crescita economica, nonostante le ricerche non ne dimostrino la veridicità; a questo proposito, Bauman cita una parte di uno dei famosi discorsi di Kennedy: «Il PIL misura tutto, tranne quello che rende la vita degna di essere vissuta».
Un tempo, essere felici significava essere orgogliosi della propria laboriosità e creatività, partecipare a momenti di condivisione, ascolto e altruismo. Oggi, invece, si traduce in una ricerca sfrenata, ove il piacere risiede nel momento che precede l'acquisto o nell'ottenere beni materiali che altri non potrebbero, nella vana sensazione di essere un gradino sopra gli altri. Oggi, etichette, marchi e loghi sono fondamentali per il riconoscimento dell'identità, «montata e smontata» continuamente, e l'arte dell'essere se stessi si presenta come la più difficile, perché prevede il coraggioso rifiuto di schemi imposti da altri. La negazione del riconoscimento sociale si configura come umiliazione, fenomeno antico quanto la socievolezza e la comunanza, e le sofferenze che ne derivano non si attribuiscono al malfunzionamento della società, ma a un'offesa personale; ciò favorisce la nascita di una società individualizzata.
Viene sottolineato più volte il significato di altruismo come un atto morale e spontaneo, non un mezzo per ottenere un vantaggio o raggiungere un obiettivo. Certo, ognuno pensa a sé e non si fa problemi a scavalcare l'altro, ma, come constata il sociologo, curarsi degli altri è una parte preziosa e fondamentale per la cura di se stessi.
L'avvento di una società individualizzata sarebbe dovuto dalle guerre incessanti che spinsero gli uomini, anziché trascinati dalla gioia per il futuro, lontani dalle sofferenze del passato, ad accontentarsi di “giubbotti di salvataggio”, per l'interesse individuale, non avendo potuto trovare una “scialuppa per tutti gli esseri umani”.
Il raggiungimento della felicità non è un topic nato durante la postmodernità: basti pensare alle riflessioni di Ariosto, Spinoza, Rousseau e molti altri filosofi o poeti; ad esempio, per il primo citato, essa coincide con la serena e consapevole accettazione delle incertezze umane; per il secondo, risiede nell'unione della mente con la natura; lo stesso Bauman, ritiene che la felicità equivalga nel provare piacere nelle piccole cose e nelle conquiste quotidiane; ma, questa idea, sembra sempre più lontana, in quest'epoca, per i motivi precedentemente analizzati. Nel saggio “L'Arte della vita", lo studioso invita i lettori a modellare la propria vita come degli artisti con grande impegno, dedizione e costanza.
Daniela Deceglie, Alessia Lopez 4°Au Liceo Bianchi Dottula - Bari

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