Il mito, dal greco mythos, racconto, è una narrazione di avvenimenti accaduti in un passato leggendario, quello delle origini. Può presentare diversi contenuti a seconda delle espressioni culturali dei popoli, ma, come dimostrato dall'antropologo Lévi-Strauss, la maggior parte di tali narrazioni possiede nuclei narrativi di base ricorrenti. La psicanalisi, l’antropologia culturale ed altre scienze umane considerano il mito espressione di esigenze psicologiche dell’animo umano, dovute a motivazioni interne e profonde che possono definirsi inconsce. Esso dà significato alle tensioni psichiche dell'individuo e lo aiuta a crescere psicologicamente e spiritualmente. <br/ >I miti sono fondamentali in ogni fase della vita umana, particolarmente durante il periodo adolescenziale, caratterizzato da un accelerato sviluppo sul piano intellettivo, emozionale e pulsionale.
Il mito principale di tutti gli adolescenti è quello dell’eroe. In ogni ragazzo c’è l’esigenza di fare qualcosa di eroico, di grande, di particolare, che sia al di fuori della quotidianità. Quando il giovane non riesce a realizzare quello che desidera, allora sceglie un personaggio, vicino o lontano, che sostituisce la sua tensione verso l’eroicità della vita. Probabilmente se si eliminassero i miti, gli esseri umani sarebbero spinti a cercare un nostro modello da seguire in personaggi e figure che potrebbero risultare negativi e distruttivi.
Gli eroi che da sempre gli uomini hanno guardato con stupore e con grande ammirazione erano quelli che la mitologia greca e romana: Prometeo, che sfidando l’ira degli dei, ruba una scintilla di fuoco e regala agli uomini la prima grande fonte di energia fisica indispensabile per la loro vita; Ulisse, che incarna l’idea dell’astuzia e della forza dell’intelletto; Ettore è l' eroe delle grandi virtù e ideali di vita.
Questi hanno ispirato da sempre la letteratura italiana e mondiale. Un esempio calzante è la raccolta dei "Dialoghi con Leucò" a cura di Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo 1908 - Torino 1950), scrittore, poeta, traduttore, saggista e critico letterario. L'opera è composta da 26 brevi conversazioni tra dei ed eroi della Grecia classica, da Edipo e Tiresia a Calipso e Odisseo, da Eros e Tànatos ad Achille e Patroclo. Si affrontano temi centrali come il rapporto tra uomo e natura, l'inevitabilità del destino, la necessità del dolore e l'irrevocabile condanna della morte.
Nonostante quest' opera sia stata scritta in un'epoca in cui si considerava il mito come una semplice favola priva di alcuna importanza, essa viene riproposta come "qualcosa di necessario", proprio come nell'antichità.
Il mito principale di tutti gli adolescenti è quello dell’eroe. In ogni ragazzo c’è l’esigenza di fare qualcosa di eroico, di grande, di particolare, che sia al di fuori della quotidianità. Quando il giovane non riesce a realizzare quello che desidera, allora sceglie un personaggio, vicino o lontano, che sostituisce la sua tensione verso l’eroicità della vita. Probabilmente se si eliminassero i miti, gli esseri umani sarebbero spinti a cercare un nostro modello da seguire in personaggi e figure che potrebbero risultare negativi e distruttivi.
Gli eroi che da sempre gli uomini hanno guardato con stupore e con grande ammirazione erano quelli che la mitologia greca e romana: Prometeo, che sfidando l’ira degli dei, ruba una scintilla di fuoco e regala agli uomini la prima grande fonte di energia fisica indispensabile per la loro vita; Ulisse, che incarna l’idea dell’astuzia e della forza dell’intelletto; Ettore è l' eroe delle grandi virtù e ideali di vita.
Questi hanno ispirato da sempre la letteratura italiana e mondiale. Un esempio calzante è la raccolta dei "Dialoghi con Leucò" a cura di Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo 1908 - Torino 1950), scrittore, poeta, traduttore, saggista e critico letterario. L'opera è composta da 26 brevi conversazioni tra dei ed eroi della Grecia classica, da Edipo e Tiresia a Calipso e Odisseo, da Eros e Tànatos ad Achille e Patroclo. Si affrontano temi centrali come il rapporto tra uomo e natura, l'inevitabilità del destino, la necessità del dolore e l'irrevocabile condanna della morte.
Nonostante quest' opera sia stata scritta in un'epoca in cui si considerava il mito come una semplice favola priva di alcuna importanza, essa viene riproposta come "qualcosa di necessario", proprio come nell'antichità.
Alessia Persia, Federica Delconte IVAu Liceo Bianchi Dottula - Bari