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È stata questa l’occasione per accogliere una donna determinata e forte che, con la sua tenacia, ha avuto la forza di affrontare la tragedia che il Nazismo ha causato alla sua famiglia e a se stessa. Si tratta dell’artista, scrittrice e regista Lorenza Mazzetti, la quale si è raccontata durante una conferenza tenutasi presso la “Sala Colafemmina” di Palazzo De Mari di Acquaviva delle Fonti (BA).
Quella di Lorenza Mazzetti la potremmo definire proprio una vita 'fiabesca'ma, come ben si sa, tutte le fiabe cominciano con un disastro, di cui solo successivamente si prenderà consapevolezza e si comprenderà che gli ostacoli della vita sono la forza, l’energia per superare le difficoltà che ci presenta. Lorenza vive proprio questa situazione. Da piccola infatti ha dovuto affrontare un ‘trauma’, cioè quello del brutale assassinio della sua famiglia adottiva,la famiglia Einstein, a cui ha dovuto inevitabilmente assistere insieme a sua sorella gemella Paola. La vera e propria fiaba inizierà solo in seguito, quando Lorenza riesce ad entrare nella famosa “Slade School of Fine Art” affermando dinanzi al direttore di “essere un genio”. Ha la possibilità di girare il suo primo film “K”, interamente dedicato a Franz Kafka; in seguito riesce anche ad aggiudicarsi un premio al Festival di Cannes grazie alla produzione del suo secondo film intitolato “Together”. Qui ha l’occasione di conoscere Zavattini, il quale, rimasto affascinato dal suo talento, le chiede di collaborare. Lorenza, insieme a Lindsay Anderson, Tony Richardson e Karel Reisz, fonda il “Free cinema” ovvero un cinema accessibile a tutti e differente dalla produzione media inglese. Emblematico è il richiamo alla sua volontà di volgere sempre una particolare attenzione alla realtà della società in cui è immersa; decide spesso, infatti, di girare alcune scene dei suoi film in quartieri mai apparsi in precedenza sul piccolo schermo e con attori di strada. Da questo si può evincere anche la sua grande tenacia e determinazione, quasi alle volte incondizionata, che si traduce nel suo volersi costantemente ‘mettere in gioco’ per cambiare la sua condizione.Di questo, purtroppo, prende atto solo successivamente, nel momento in cui ha la possibilità di aprirsi e di raccontare ciò che ha tenuto per sé per molti anni, ovvero il suo tragico passato, nel suo libro “Il cielo cade”, che si rivela essere un diario divertente e tragico allo stesso tempo, il racconto di due bambine che vivono atrocemente il loro contatto con la umiliante realtà del fascismo e della guerra. Attraverso i protagonisti i lettori sono introdotti in una dimensione di incanto e di innocenza infantile, brutalmente interrotta dall’irrompere della ferocia e dell’odio. Con questo romanzo la Mazzetti vince il “Premio Viareggio” nel 1962. In seguito collabora con “Vie Nuove” (un settimanale del PCI) dove stringe amicizia con Pier Paolo Pasolini. Nel 2014 pubblica il “Diario Londinese”, un racconto incentrato sulla sua giovinezza trascorsa a Londra.
L’incontro con Lorenza Mazzetti, soprattutto per noi ragazze, in quanto “donne del futuro”, ci ha fatto comprendere come ognuno di noi, come Lorenza, può fare la differenza e ricoprire un ruolo fondamentale per la nostra società, pur mantenendo la propria individualità e i propri valori.Il modo con cui la scrittrice ha descritto gli eventi della guerra, ci ha permesso di riflettere sulla fortuna che noi giovani abbiamo nel vivere in una società democratica, basata sulla libertà di ogni individuo di poter esprimere la propria opinione senza la paura di essere censurati.
Angela Fiorentino, Catia Scalera VA Liceo Economico-Sociale “Don L. Milani" - Acquaviva delle Fonti(BA)

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