IL GIORNALE ONLINE DEGLI STUDENTI DEI LICEI ECONOMICO-SOCIALI PUGLIESI

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Listener"Non è grossa, non è pesante
la valigia dell’emigrante...
C’è un po’ di terra del mio villaggio,
per non restar solo in viaggio,
un vestito, un pane, un frutto
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l’ho portato:
nella valigia non c’è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi da pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
Ma il treno corre: non si vede più”
Gianni Rodari

Esiste un paesino, a molti sconosciuto, che si trova sulla montagna più grande del noto promontorio del Gargano: Monte Sant’Angelo. Noto per il suo bellissimo santuario e per la sua architettura curiosa, Monte Sant’Angelo guarda il mare, ma non lo tocca. Quindi, escluso dal turismo balneare ed escluso dall’attività industriale, questo paese merita solo qualche foto da appendere sui muri, perché veramente bellissimo e singolare, e singolare è stata la sorte di molti dei suoi abitanti. Un gran numero di nostri concittadini, stanchi di una vita di privazioni, abbandonarono Monte, spinti dalla disoccupazione o dal basso salario, per andare all’estero a “far fortuna”. Intere famiglie attraversarono gli oceani portando con sé rosee speranze, pur non conoscendo neppure i paesi vicini. La maggior parte di loro emigrò in Sudamerica e in Germania, conservando sempre relazioni con la madrepatria.Molti montanari emigrati non hanno più fatto ritorno in patria, perché “hanno fatto fortuna”.
Ma chi erano? Che facce avevano? Cosa sono diventati? A queste domande cerca di dare una risposta il Centro di Documentazione sulla storia e la letteratura dell’Emigrazione (CDEC) di San Marco in Lamis, diventato partner attuativo del LABE (Laboratorio dell’Emigrazione del Gargano), con l’iniziativa che fa’ capo al progetto di cooperazione interterritoriale “Pugliesi nel mondo” elaborato dalla rete costituita dai diciannove Gruppi di Azione Locale (GAL) che coprono l’intera regione. Il Laboratorio dell’Emigrazione diventa promotore, sul territorio del Gargano, di iniziative finalizzate a recuperare il legame storico e culturale tra le comunità locali ed il fenomeno migratorio che le ha riguardate, con la prospettiva di costruire un ponte con le comunità emigrate.
Il Gal Gargano, a livello locale, sta promuovendo incontri con le comunità locali, con le scuole, con le Associazioni dei Pugliesi nel mondo, per recuperare la memoria storica dell’emigrazione valorizzando lettere, documenti, biglietti di viaggio, fotografie e testi di concittadini emigrati. A supportare l’attività del LABE ha giocato un ruolo essenziale lo svolgimento di workshop cui la nostra scuola, “G.T. Giordani”, ha partecipato insieme ad altri istituti di istruzione superiore del territorio. Abbiamo, così, scoperto che quasi la metà degli studenti della nostra scuola ha parenti che sono emigrati all’estero nel corso del secolo scorso. E’ stato bello fare questo tuffo nel passato, vedere le loro facce piene di speranza, leggere della loro vita oltreoceano, di quanto mancasse loro la famiglia, perché “nella valigia il cuore non c’è entrato”.
Tutti i materiali raccolti saranno digitalizzati e confluiranno in un archivio informatizzato dell'emigrazione pugliese, un database regionale unico che sarà fruibile da tutti e consultabile in ogni parte del mondo grazie alla pubblicazione sul Portale web della Rete regionale dei Laboratori dell’Emigrazione e che darà la possibilità a tutti gli interessati, in ogni parte del mondo, di conoscere meglio la propria storia personale e collettiva.

Raffaella Carbonelli, Mariagina Ciuffreda, Elisa Giordano II A "G.T. Giordani" Monte Sant'Angelo

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