Perchè ha deciso di lasciare il suo paese di origine, il Kenya, per venire qui in Italia?
Sono la prima di 13 figli, e in Africa non sono composte dal nucleo Madre-Padre-Figlio come in Europa, ma ci sono anche i fratelli e altri componenti, e ad un certo punto mio padre mi chiese di venire in Italia per lavorare. A Roma c'era mio fratello che studiava, proprio come avrei voluto fare io, ma dovendo lavorare decisi di trasferirmi a Lecce dove c'era mio cugino, per stare più tranquilla e trovare lavoro più facilmente. Immediatamente trovai lavoro come colf e badante e iniziai a risparmiare e inviare dei soldi per la mia famiglia in Africa.
Ha avuto difficoltà nel riuscire ad integrarsi nel nostro paese?
Assolutamente no, anzi sono sempre stata accolta senza alcuna difficoltà fra le persone italiane.
Come e quando ha capito che la moda era la sua strada?
Sin da piccola in Africa avevo questa passione, ma era quasi impossibile esternarla o manifestarla. Quando mi chiedevano che cosa volessi fare da grande, rispondere "la stilista" era come rispondere "la sarta" che è considerato come un lavoro quasi privo di ambizione e valore. Venendo qui in Italia, paese con importantissime case di moda di fama mondiale, ho iniziato a vedere il mondo della moda e del design veramente valorizzato.
Quale è stata la sua prima creazione? A cosa o a chi si è ispirata?
L'abito che considero come prima vera realizzazione è un vestito con i colori del mio paese e della bandiera Kenyota. L'Africa e il vivo ricordo delle mie origini sono la vera fonte di ispirazione delle mie creazioni.
Tre aggettivi che descrivono il suo stile?
Libero, colorato e fantasioso.
Quale è il suo più grande sogno che è riuscita a realizzare?
Forse come ogni stilista, un sogno è quello di realizzare una sfilata. Ho visto realizzare questo sogno l'anno scorso, nel 2017, quando delle modelle hanno indossato i miei abiti e sfilato proprio qui a Lecce. Fu una grandissima gioia per me vedere colori e stoffe africane su modelle di un'altra cultura, e sarebbe fantastico poter vedere gli stessi abiti su tante altre persone, magari mentre camminano per le vie e le piazze delle città, come se fossero dei vestiti italiani.
Il fatto di essere donna e di essere Africana ha ostacolato il suo percorso per riuscire ad affermarsi nella sua carriera da stilista?
No, non ho avuto alcuna difficoltà. Risparmiando denaro e con l'aiuto e il sostegno di tante persone sono riuscita ad ottenere un diploma da stilista, dunque non ci sono stati ostacoli per via della mia origine o del mio sesso.
Quale messaggio sente di dare a tutte le donne?
Credete nei vostri sogni e realizzateli. Inseguiteli sempre e non fateveli sfuggire, perchè con la tenacia e la forza di volontà potete arrivare dovunque vogliate, lottando contro tutte le disuguaglianze.
Alessandro Galuppo IIIAS e Andrea Gaetani IIIAL Liceo Pietro Sicilani - Lecce