Conosce lui, che la conquista tra mille carezze e coccole, lui che veste i panni del suo principe azzurro pronto a difenderla da qualsiasi mostro esteriore e spettro interiore. Lui che fa quello che è consono fare da parte di un galantuomo. Lui che non approva quella minigonna perché tutti possono vedere ciò che è suo. Ma la gelosia è bene si giustifica lei, significa che ci tiene e lei adora queste attenzioni che nessuno le aveva mai dato in passato.
Tutto fila liscio e lei è felice di cambiare per lui. In fondo, il trucco non le serve, avrebbe attirato su di sè gli occhi altrui e lei è più carina al naturale. I suoi fratelli la prendono in giro, le dicono che per l'età che ha dovrebbe mettersi più in mostra e che sembra un'ultrasessantenne con i suoi capi di cachemire e le gonne sotto il ginocchio.
Lei e lui trovano un piccolo appartamento in affitto e finalmente coronano il proprio sogno d'amore. Lui lavora ed ogni giorno alle 14 in punto desidera trovare il pranzo pronto. Se lei ritardava di qualche minuto perché aveva da fare le sue piccole commissioni lui borbottava. Le sue frasi seccate si fanno sempre più taglienti ad ogni ritardo, ad ogni errore. Le parole sono piccole armi da taglio che a lungo andare scavano nell'animo un vuoto non rimarginabile.
Il primo schiaffo le lasciò una sensazione strana perché non le fece male. Fu solo una sensazione di forte delusione, lei pensava che quelle mani fossero esclusivamente fonte della pelle d'oca che lui le provocava ad ogni suo tocco. Ci passò sopra, non era importante, le persone fanno e dicono tante cose quando sono arrabbiate.
Ci passò sopra fino al secondo schiaffo. Al primo livido. Al naso rotto. Alla violenza psicologica che subiva ogni giorno, fino a sentirsi insignificante. Certe volte si sentiva fuori dal contesto sociale, aveva così tante botte che si scordava il suo nome.
Non è colpa tua. Tu, donna, germoglio della vita, devi amarti perché la tua felicità non deve dipendere da un'altra persona. La felicità è intrinseca ad ogni individuo, non è una variabile dipendente.
Non è colpa tua. La gelosia non è una giustifica per svalorizzarti.
Non è colpa tua. Se ti colpisce in qualsiasi modo, che sia fisico o morale. Noi siamo esseri umani e, dopo anni di evoluzione abbiamo ricevuto l'arte della parola, il linguaggio. Se ti fa male è un animale, non un essere umano.
E infine, donna, non rifiutarti mai d'amare per paura di soffrirci. La vita è una scommessa. Non si sa mai quanto si possa perdere. O vincere.
Rebecca Izzo, Liceo Bianchi Dottula - Bari</p>
<div style="text-align: justify;">