L’orienteering è una disciplina sportiva che consiste nell’effettuare un percorso predefinito caratterizzato da punti di controllo segnalati, chiamati anche “lanterne”. Il percorso si effettua con l’aiuto di bussola e di una cartina topografica molto particolareggiata. Questo sport si svolge in boschi, parchi, ma anche nei centri storici delle città. La gara consiste nel completare il percorso, punzonando correttamente le lanterne nel minor tempo possibile. Le vere origini dell’orienteering risalgono alla fine del XIX secolo, ma la prima gara ufficiale fu organizzata nel 1919 a Stoccolma. Nasce quindi nel Nord dell’Europa per un’esigenza pratica: spostarsi in territori prevalentemente disabitati e caratterizzati da ambienti naturali tipici. È uno sport molto alternativo, perché si può organizzare in qualsiasi luogo e il percorso si può completare anche grazie a montain bike, barche, sci… L’orienteering si basa non solo sul movimento, ma anche sulla logica: è uno sport dunque che collega movimento, orientamento e intelligenza in una sola parola. Attraverso questo, i ragazzi entrano in contatto con la natura, con il rischio, con la competizione e scoprono le proprie potenzialità psichiche e psicofisiche. È uno sport che tutti possono praticare e che anzi dovrebbero praticare, per vivere un’esperienza molto forte, per risalire alle nostre origini, in cui c’era solo l’uomo a contatto con la sola natura. L’importante delle gare di orienteering non è tornare a casa con una classifica, ma portare con sé un pezzo di quella natura affascinante e rasserenante, che merita solo rispetto e cura…e perché no, lasciare un po’ di noi stessi nelle sue mani!
Andreea Zarnescu III AL LES 'E. Carafa'