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C’era una volta un gruppo di Volpi Blu che si trovarono ad attraversare il Paese dei Giganti. Un posto difficile, pieno di insidie. C’era una volta. Le favole, da sempre, cominciano così. Questa è una favola. La favola del Leicester City,

una squadra piccolina piccolina, in un mondo di squadre che fanno tremare le vene nei polsi, con dentro giocatori che fanno sognare i ragazzini in ogni angolo del mondo, che veicolano miliardi di sterline di merchandising. In questa favola non c’è il Principe Azzurro, ma un Re Argentato, Claudio Ranieri, questo il suo nome. Un Re che in vita sua non ha mai vinto nulla di importante, non ha conquistato regni. Un Re dai capelli argentati, gli occhi fieri ma perennemente lucidi. All’inizio di questa storia, dopo un anno in cui, senza Ranieri, ha miracolosamente conquistato la salvezza, la squadra, le Volpi Blu si trova di nuovo a dover affrontare il Paese dei Giganti, e anche stavolta, ovviamente, parte sulla carta destinata a lottare per la sopravvivenza in Premier League. Perché le favole esistono e le favole vanno raccontate.
Non è facile esprimere ciò che si prova rispetto a tali miracoli. Anzi, non è per niente facile. Questo è il calcio. Non si sa mai come va a finire. Questo è quello che è successo al Leicester. Una squadra che in oltre centotrenta anni di storia è riuscita a portarsi a casa qualche trofeo non particolarmente prestigioso e che ora è sul tetto non d’Inghilterra, ma del mondo. E sì, perché questa è un’impresa, un miracolo, forse il più grande traguardo sportivo degli ultimi cento anni. Ora, in quel di Leicester non si può realmente esprimere o addirittura raccontare l’accaduto. Forse qualcuno potrà spiegarcelo. Ma, non ora. Adesso è il tempo della festa, della gioia, ma anche della riflessione. Ora più che mai Leicester e tutto il panorama calcistico deve vivere. Vivere il momento, vivere questo traguardo, vivere il significato profondo e allo stesso tempo crudele di ciò che comporta il vero sacrificio, la vera passione e anche le vere lacrime. Nessuno è riuscito a capacitarsi di quello che è successo. Perché è vero, i miracoli esistono, eccome! Non si vede tutti i giorni un certo Jamie Vardy che da essere metalmeccanico di Sheffield diventa il capocannoniere della Premier League. Non si vede tutti i giorni un certo Riyad Mahrez che da stare nel dimenticatoio della seconda lega francese possa diventare il miglior giocatore del campionato la stagione successiva. Soprattutto, non si vede tutti i giorni un allenatore che, criticato sempre da tutti, possa diventare, dopo risultati sportivi non sempre esaltanti, il migliore di tutti e in particolar modo il nuovo orgoglio italiano. Insieme a tutti gli altri è stata raggiunta la storia. Ora, questa storia avrà un seguito diverso evidentemente. Il motto è crederci sempre e bisogna ringraziare questa nuova “casa” del calcio e questo nuovo “modello” di vita che è Leicester. Grazie Leicester, grazie di tutto! Perché, adesso, i sogni non sono diventati realtà, la realtà è diventata un sogno. Allora lasciamoci avvolgere da questa nuova, piacevole ed umile realtà e raccontiamola ai nostri figli e ai nostri nipoti affinché non vada perso il suo valore.
Francesco Di Cugno, III A/ SU
Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane "F. De Sanctis" - Trani

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