Sommersi da una valanga di triple. Questa la sorte che in gara 2 è toccata agli Atlanta Hawks, che poi hanno perso anche la terza gara nella serie di semifinale di Eastern Conference contro i Cleveland Cavaliers.
LeBron James, che supera Duncan come 5° miglior realizzatore di tutti i tempi nella post-season, e la sua squadra, hanno vissuto una notte magica dalla linea dei 7 metri e 25, chiudendo con 18 tiri da 3 segnati nei primi 24 minuti di gioco, battendo già un primo record appartenente ai Golden State Warriors (maggior numero di tiri da tre segnati in un quarto), e superando, grazie ai 25 a fine match, il record di 23 degli Orlando Magic, registrato contro Sacramento Kings nella stagione 2008-2009. LeBron James, grazie alla sua prestazione, scrive a referto 27 punti, mentre J.R. Smith è il giocatore con più finalizzazioni dall’arco: 23 punti con 7/13 da 3. Troppo per la povera Atlanta che ha trovato solo in Paul Millsap (16 punti) il baluardo capace di resistere, o almeno di provare a farlo, alla tempesta.In gara 3invece, i Cavs ancora una volta sono stati devastanti dalla lunga distanza (21/39) e hanno dominato al rimbalzo (55-28), accelerando nell’ultimo quarto e mettendosi anche a difendere per davvero nei momenti più importanti del match. Cleveland ha dimostrato di essere un gradino sopra a tutti a Est, ovviamente Hawks inclusi. LeBron James, invece, è riuscito non solo a raggiungere il suo traguardo personale, ovvero riuscire a sorpassare anche il leggendario Tim Duncan nella classifica dei marcatori della post-season, piazzandosi quinto, ma anche, grazie alle sue due ultimi incredibili prestazioni da 3 punti, a scavalcare Robert Horry per triple messe a segno nella post-season, raggiungendo l’ottavo posto. A tutto questo è opportuno aggiungere che i Cleveland Cavaliers sono l’unica squadra imbattuta nei Playoffs 2016, e molti si chiedono se riusciranno a mantenere intatta la loro striscia di vittorie e addirittura a conquistare l’anello NBA. Il bello del basket, ma di tutti gli sport in genere, è costituito proprio dal fascino della sfida non solo contro gli avversari del momento, ma anche contro chi in precedenza si è reso protagonista di prestazioni personali o di squadra tali da essere considerate dei veri record. Record è proprio la parola magica. Quella spinta in più che nello sport, individuale o di squadra che sia, va al di là di ogni ragionevole tattica ed anche dei tanti soldi ed interessi che girano attorno a discipline come il basket professionistico americano. Record è il continuo confronto con chi ha raggiunto già in precedenza livelli di eccellenza tali da essere ricordato da tutti, esperti e non del settore, come un campione. Record è la ricerca di un valore assoluto che ogni volta viene migliorato, e poi ancora modificato magari con una nuova grande prestazione.
Record è il voler essere protagonisti assoluti.
E questa ultima notte del basket NBA di record ne ha davvero cambiati tanti. E gli sportivi tutti applaudono e già sognano altre notti magiche come queste.
Davide Rutigliano, II A/L
Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane “F. De Sanctis” - Trani