Cosa c’è di più bello di vincere? Dipende dalla soggettività del singolo che ovviamente può variare e questo si sa. Forse, a pensarci bene, esiste però qualcosa più bella della vittoria così com’è. Esiste davvero.
Molti si accontentano di una “misera” vittoria che, certamente, è pur sempre una vittoria ma, quanto è bello vincere contro il giudizio e il pregiudizio degli altri? Questa sì che è più di una vittoria ed ha un sapore stupendo. Tutto ciò è accaduto in una semplicissima giornata, o meglio, in un semplicissimo pomeriggio di Novembre. La nazionale italiana di rugby italiana ha sconfitto il Sudafrica. Già, gli Springboks sono stati battuti dall’Italia. Pazzesco vero? Come è possibile? Beh, questo è il 2016. Ecco, l’anno dei miracoli, ecco l’anno dove tutto è possibile. Che dire, il miracolo consumatosi quel freddo pomeriggio di Novembre è sotto gli occhi di tutti. Mai e poi mai ci eravamo permessi di sfidare la dura legge dei sudafricani . L’Italia, storicamente, partite del genere le sbaglia come non ci fosse un domani. Le gioca eh, per carità, anche bene, poi si smarrisce nel finale. Viene il braccino, manca il colpo di reni. E si resta col rimpianto, che è la cosa peggiore, ma è stato tutto diverso perché li abbiamo battuti 20-18 e probabilmente è emerso il nostro vero spirito patriottico. Perché ragazzi, quando dobbiamo tirar fuori il meglio di noi stessi o quando dobbiamo letteralmente sputare sangue o sbucciarci le ginocchia, siamo i primi farlo, anche se siamo sempre stati abituati a criticare tutto e a mettere in discussione tutto, forse uno dei difetti o uno dei nostri pregi della nostra Italia. Non siamo solo sole, pizza e mandolino (e lo abbiamo dimostrato ancora una volta). Questa vittoria ci ha resi orgogliosi ancora di più perché, ammettiamolo, il rugby non è una disciplina in cui ci esaltiamo o brilliamo particolarmente a differenza del calcio. Però questa È la Storia di una Nazionale sempre corta all’arrivo e per una volta vittoriosa a braccia alzate. È la Storia di un allenatore con la fame giusta, di giocatori con la fame giusta. Questa è la nostra storia. È la nostra Storia, quella di chi cade, ogni tanto si rialza e sorride. E si rende conto che, in certi giorni, il cielo sa essere più azzurro del solito.
Francesco Di Cugno, IV A scienze umane, Liceo "F. De Sanctis", Trani