Sembra non essere spaventato dallo sforzo che richiedono certi obiettivi. Infatti, la prossima sfida sono i Mondiali in Canada, dove è stato convocato con altri dieci azzurri. Ma non finisce qui: “Mi piacerebbe provare la 10 km in mare, è un mio obiettivo, voglio provarci per arrivare a Tokyo 2020 e fare le due gare”, spiega nell’intervista a Rio dopo aver ricevuto l’oro.

Più che la sete di gloria, Paltrinieri è spinto dalla voglia di ricominciare a gareggiare e di mettersi alla prova con se stesso. Certo, il tempo passato dalle Olimpiadi può sembrare poco, ma c’è stato un periodo in cui ha staccato completamente la spina.

Prima di puntare troppo in alto alle Olimpiadi di Tokyo 2020, una data più vicina è quella di Budapest 2017 a luglio in vasca lunga, un lavoro di squadra che diventa “un mix tra atleti di punta e qualche giovane alla prima esperienza”, afferma Paltrinieri.

Se condivide la scelta della selezione di undici azzurri per i mondiali in Canada? Sembra proprio di sì, perché “ non è l’obiettivo principale della stagione”. Bisogna pensare ai Mondiali in vasca lunga di Budapest.

Non per tutti aver vinto Europei, Mondiali e Olimpiadi indica l’apice della carriera. L’azzurro  non si è ancora rassegnato e punta sempre più in alto. Forse si dovrebbe prendere spunto da questi esempi e applicarli nella vita quotidiana, per mettersi alla prova con se stessi e non accontentarsi mai.  Effetti? Meno pigrizia e più soddisfazioni nelle proprie passioni.

Tifiamo tutti per il nostro giovane italiano, forza Gregorio!

 

Isabella Monticelli III A classico Liceo “F. De Sanctis” - Trani